Basket, anche Groningen
battuta la Bennet Cantù

Lo stop non pregiudica il cammino europeo ma è il terzo in sette giorni fra Coppa e campionato. Si è sentita la mancanza di Ortner

GSF GRONINGEN 80
BENNET CANTU' 74
GAS TERRA FLAMES
: Roye (0/1, 0/2), Dourisseau 12 (2/5, 2/3), Ellis 12 (5/10), Otten 5 (1/1, 1/1), Turek 14 (1/5, 3/3) Haryasz 11 (4/10); Bekkering, Ross (0/1), Bauscher 4 (2/3, 0/3), Bostain 22 (7/11, 2/4). N.e.: Wiersum, Hof. All.: van den Berg.
BENNET: Green 11 (1/2, 0/2), Mazzarino 13 (0/1, 3/6), Micov 10 (2/4, 1/2), Leunen 18 (4/5, 2/6), Marconato 8 (4/5); Markoishvili 8 (3/5, 0/2), Tabu 2 (1/2, 0/1), Urbutis (0/1), Mian 4 (1/1, 0/1), Diviach. All.: Trinchieri.
Arbitri: Garcia Gonzales (Spa), Lovsyn (Slo), Cardus (Spa).
Note - Parziali: 28-20, 40-42, 62-53; t.l.: Gas 12/18, Ben 24/28; t.2p: Gas 22/47, Ben 16/26; t.3p: Gas 8/16, Ben 8/20; rimbalzi: Gas 34 (Ellis 8), Ben 25 (Micov 9), spettatori: 3.100.
GRONINGEN - Se la seconda sconfitta europea non pregiudica il cammino della Bennet verso una qualificazione alla fase successiva che resta infatti comunque aperta in Eurocup, è il terzo stop di fila (dopo Galatasaray e Caserta) nel giro di otto giorni che potrebbe essere destinato ad avere ripercussioni sul morale. Perché al match di sabato contro Sassari, Cantù ci arriverà con le spalle al muro.
A Groningen, capitale mondiale delle biciclette, i biancoblù hanno provato, invano, a giocarsela allo sprint, questa accidenti di partita purtroppo largamente compromessa nel corso di un 3° quarto in cui la Bennet è parsa francamente irriconoscibile. Ma non c'è dubbio che l'assenza di Ortner abbia lasciato traccia evidente, influendo pesantamente.
In cronaca. Groningen si esprime 4/5 nelle triple, prende 10 rimbalzi (contro 4) e così inscena un tentativo di fuga in chiusura di 1° quarto (28-20). In apertura del secondo, Cantù si consegna alle preghiere di San Mazzarino, con il capitano che realizza 11 punti nei primi 5' nel break di 4-17 che permette ai biancoblù di azionare ampiamente la freccia (32-37). Intanto, la Bennet si dispone a zona 2-3, ma la novità tattica viene ben presto aggirata da Dourisseau con un paio di triple in successione. Ed è controbreak di 8-0. Green attacca al cuore la difesa olandese subendo un sacco di falli, ed è proprio il suo 7/8 dalla lunetta (peraltro 15/16 globale) all'intervallo a rilanciare Cantù a metà partita, con il Gas Terra a restare attaccato in virtù dei 7 rimbalzi offensivi (contro zero) e del 60% da tre. La valutazione dice 56 a 38 per gli ospiti, superiorità manifesta che tuttavia non trova adeguato riscontro nell'esiguo scarto del punteggio (40-42).
Nel 3° quarto, la svolta: ingannevole il +5 esterno al 23' (41-46) poiché 5'30” più tardi ci si ritroverà 57-48 in virtù di un parziale di 16-2, con il play Bostain in cattedra. Banalità assortite ed errori gratuiti, oltre ai tre soli canestri realizzati su azione, affondano la Bennet al -15 del 31'40” (68-53). Un pianto. Il primo gol canturino del quarto di coda si fa attendere 3'10”, con Trinchieri che prova i quattro piccoli e Leunen da “5”. Qualcosina si rosicchia (71-61 al 35') e anzi ci si spinge sino al -4 a 90” dalla sirena, ma la vittoria purtroppo resterà a un paio di possessi di differenza.
A margine, da applausi l'atteggiamento e il comportamento di decine e decine di Eagles che pur di rispondere “presente” nell'elegante e graziosa Martiniplaza si sono sciroppati 18 ore ininterrotte di pullman. E dopo aver trascorso la serata in uno dei 160 pub che animano la città, nel cuore della notte di nuovo tutti in bus per il viaggio di ritorno. Cosa non si fa per Cantù!

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