Ai lov dis gheim
La versione di Gianni

Appuntamento settimanale con la rubrica di Corsolini. Basket, ma non solo

Il primo ottobre è cominciato il nuovo campionato di serie A, e non mi sembra che il cambio di regolamento sui “passi” abbia generato i molti problemi che tutti temevano. Forse l’importanza degli arbitri è aumentata nella difficoltà di assegnare l’antisportivo nei minuti decisivi delle gare.

L’Armani Milano si è confermata la consueta formazione troppo forte del campionato italiano, mentre vedremo quale sarà il rendimento nell’EuroLega. Le squadre finalista dell’anno scorso hanno dimostrato di essere vicine al rendimento massimo, non solo per Venezia che da campione ha vinto a Varese, ma anche Trento nel vittorioso esordio contro Bologna ed Avellino e Reggio Emilia si sono comportate altrettanto bene.

Non mi è dispiaciuta Cantù a Sassari nonostante la sconfitta, anche perché a parte la forza della squadra sarda era prevedibile che i nostri non al completo con una preparazione sofferta con diversi giocatori reduci da infortuni vari, non potessero fornire una prestazione superiore. Però confermo che al momento attuale mi è piaciuto lo spirito, il contropiede e la vivacità in attacco. Come sempre la difesa che è un gioco collettivo ha bisogno di tempo, ma non può essere come me “a vanvera”.

Negli ultimi tempi se ne vanno i migliori e credo che il comasco Antonio Spallino, campione del mondo e olimpionico nella scherma, oltre che sindaco di Como si possa davvero dire così. Sarebbe stato felicissimo per il successo dell’Orticolario a Villa Erba come tutte le manifestazioni di rilievo in città. Soprattutto era un puro.

Ricordo una serata all’Unione industriali di Como, nella quale veniva discusso il problema del doping in tutti gli sport che stava crescendo con una crescita esponenziale. Al tavolo, oltre al sottoscritto, c’erano lo stesso Spallino, Pierluigi Marzorati, Gianni Brera, Sandro Gamba e Mabel Bocchi. Ma non è solo questa la manifestazione che inquadra il carattere del personaggio che , da avvocato civilista si è proposto alla gestione politica della propria città in un modo esemplare.

Qualcosa di questo sta succedendo a Londra con l’attuale sindaco Sadiq Kan. È il primo sindaco musulmano della grande capitale europea e che dimostra che l’importanza delle capacità indipendentemente dalla provenienza, dal colore della pelle o dal credo religioso. In Italia, credo che molti politici diversamente intelligenti dovranno cambiare opinione sugli “abbronzati”.

Il sangue è sempre rosso. Sia per i nostrani che per gli africani, che per i cinesi, indiani… Forse il sindaco di Londra può essere considerato un populista perché gioca a pallone con i suoi amici di un tempo e non ha gli atteggiamenti boriosi di certi personaggi da dimenticare.

C’è un altro episodio da ricordare perché per la prima volta il mondo dello sport americano si è mobilitato compatto in difesa dei diritti civili, contestando in massa la politica del presidente Trump. Bisogna avere il coraggio per dimostrare in questo modo ma anche l’onestà di ricordarsi di essere dei cittadini oltreché degli sportivi.

È un discorso che facciamo da tempo e mi auguro che possa essere interpretato positivamente sia nelle scuole che nelle società sportive e nelle istituzioni. Pochi anni fa la Fifa, il massimo organo del calcio, si espresse negativamente perché in occasione dei campionati in Ucraina uscirono, da parte di tifosi, delle bandiere che contrastavano l’indirizzo politico, la Fifa diede una multa e precisò che “negli stadi c’è posto solo per lo sport”.

Come se lo sport non fosse un’attività civile, morale ed etica. Nelle scuole, piuttosto, ai ragazzi non serve una anno di scuola in meno ma cent’anni di libri in più. 
Gianni Corsolini

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