Loi la vede nera
«Rischiano tante società»

Il dirigente della Gioy avverte: «Sarà una pandemia anche per i club È inutile parlare solamente di calcio».

Oggi i ginnasti di interesse nazionale (nella nostra provincia sono Martina Rizzelli, Sofia Busato e Tommaso De Vecchis) potranno riprendere, con i dovuti accorgimenti, gli allenamenti.

Non si sa invece quando - e soprattutto come - ripartirà il resto del movimento. Dopo il lungo lockdown, alla ripartenza, potrebbero mancare all’appello diverse società comasche. Il mancato incasso delle quote mensili e le spese che invece sono rimaste, potrebbero fare da denotare per una implosione, che avrebbe gravi ripercussioni sociali.

Appelli sono già stati lanciati a livello nazionale e da noi se ne fa portavoce Sergio Loi, della Gioy. La società, che sino al 2004 ha organizzato la Como Cup, una competizione internazionale di artistica femminile di altissimo livello e che è riuscita, nell’artistica maschile ad arrivare sino al campionato di serie A2, deve fare i conti con l’emergenza legata al coronavirus.

«Cinque anni fa ho coronato il sogno di una vita: una palestra attrezzata - dice Loi, 63 anni -. Ho trovato un immobile ad Albese e, grazie all’accensione di un mutuo, l’ho acquistato ed è diventata la mia palestra».

Uno spazio, perfetto e grande quanto basta per lavorare in tranquillità, attrezzi compresi. La palestra di Albese è l’unica attrezzata in provincia e spesso ospita allenamenti di società comasche e lecchesi

Adesso, dopo l’irruzione del coronavirus, tutto sembra lontano anni luce. «È stato giusto chiudere », spiega Loi che nei giorni scorsi ha scritto una lettera a tutti i genitori e agli atleti. Nella quale, al termine, rassicura che «alla ripresa delle attività, verranno comunicate le modalità di recupero delle quote, delle lezioni perse e i nuovi calendari per l’attività agonistica».

Nel frattempo però la struttura ha dei costi, che non possono essere rinviati. «Potremmo assistere a una pandemia che farà morire tante società dilettantistiche della ginnastica - incalza Loi -. Si parla tanto del calcio, ma nessuno pensa alle fatiche e agli sforzi delle società, come la mia, che lavorano sul territorio con il preciso compito di contribuire al benessere e alla crescita degli iscritti. Educando ai valori basilari dello sport: lealtà, rispetto dell’avversario e capacità di accettare le sconfitte».

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