«Da Sacchetti ci si aspettava di più. E questo è un nuovo inizio»

Il presidente Allievi: «Non abbiamo visto in Meo la disponibilità a seguire il progetto»

«Momenti negativi nella nostra storia ce ne sono stati, vediamo questa scelta come un nuovo inizio. È una scelta in cui crediamo: pensiamo sia la giusta e io sono entusiasta per questa nuova avventura». Una soluzione drastica, quella dell’esonero di Meo Sacchetti. Ma molto ragionata, frutto di settimane di dubbi, relazioni, incontri.

Alla fine, si è arreso anche il presidente di Pallacanestro Cantù, Roberto Allievi. A cui era stata la stessa società tre mesi fa, a chiedere di decidere se andare avanti con Sacchetti o cambiare. Lui, era sempre stato per la linea della continuità.

Stavolta, si è dovuto arrendere. E ha spiegato i motivi che hanno portato all’allontanamento dell’ex ct della Nazionale, in un lungo excursus nel suo intervento in conferenza stampa: «Dopo sei settimane di lavoro, Cantù viene eliminata dalla Supercoppa, ma garantisco che non è stato questo l’elemento scatenante. Purtroppo non abbiamo visto in Meo la disponibilità a seguire il progetto tecnico concordato prima dell’inizio della stagione. Gli ho segnalato questo aspetto: supportati dalle relazioni che avevamo in mano, quel progetto e quell’idea non trovavano in Meo piena applicazione».

La mossa porta con sé un fattore-rischio importante: «Nei miei anni da presidente siamo retrocessi e mai saliti: abbiamo bisogno di essere competitivi e sapere cosa fare nelle partite che contano e in quelle in cui andiamo in difficoltà. E questa è una delle considerazioni che sta alla base dell’esonero».

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