Petrucci stoppa la Legabasket
«Una sola retrocessione? No»

Il presidente federale interviene direttamente nella discussione di questi ultimi giorni

«So che alcuni hanno chiesto una sola retrocessione in A2. Non si torna indietro, le promozioni e le retrocessioni resteranno due». Una dichiarazione concisa, resa nel contesto di un discorso più ampio, ma carica di significato. Anche perché smorza sul nascere quella che sarebbe stata la sollecitazione che la Lega Basket avrebbe inoltrato alla federazione, confidando nell’accoglimento dell’istanza da parte del Consiglio federale. E invece, Gianni Petrucci, presidente della Fip, si è espresso in maniera decisamente categorica. Scordatevi che ne scenda una soltanto ha così mandato a dire il numero 1 della Fip alle società di serie A.

Vero che, quantomeno formalmente, nel comunicato diffuso venerdì scorso dalla Lega stessa subito dopo l’assemblea, non si fa cenno al capitolo retrocessioni, ma nel corso della discussione era emersa una certa uniformità riguardo la proposta dell’unica retrocessione. Nei giorni precedenti si era ipotizzato anche il blocco delle retrocessioni, ma tale tema non è mai arrivato sul tavolo della Legabasket e non è all’ordine del giorno.

«Inorridisco quando sento dire che il blocco o una sola retrocessione permetterebbe di affrontare con meno ansia la stagione. Non è obbligatorio giocare in serie A, ci sono delle regole al di là della Lega, che vuole comunque crescere ed andare avanti. Si tratta di un campionato professionistico che ha delle regole che vanno rispettate» aveva dichiarato sabato in un’intervista radiofonica il presidente della “confindustria dei canestri” Umberto Gandini.

Da rammentare, inoltre, che l’assemblea aveva deliberato un nuovo format relativo al campionato di serie A per la prossima stagione che prevede 18 formazioni al via dal 27 settembre, a girone unico di andata e ritorno più play off, e che sarà sottoposto nei termini previsti alla ratifica della Fip.

Nel frattempo, un vespaio ha suscitato la decisione della Lega Al che «al fine di integrare l’organico delle squadre ad oggi già in serie A (17, ndr), ha individuato nel Basket Torino Reale Mutua la società che ha totalizzato il punteggio più alto nel ranking delle aspiranti società da lei stessa predisposto». Soprattutto da Ravenna sono giunti strali. «Tre giorni fa è uscita la delibera della federazione nella quale veniva fissata nel 15 giugno la data per la scadenza delle domande per il ripescaggio - così il general manager dell’OraSì Ravenna Julio Trovato a una testata locale -. La Lega ha affermato che, in base alle domande ricevute, Torino è la prima avente diritto ad andare in serie A. Con un mese di anticipo? È evidente che c’è qualcosa che non quadra. Inoltre se nei criteri viene tenuto conto della storicità di una determinata società, Torino come deve essere considerata? Non è la stessa società che due anni fa era in serie A, perché quella è fallita ed è stata esclusa dal campionato. Quella di oggi è una realtà diversa».

Insomma, argomenti sui quali ragionare e battibeccare non mancano di certo...

Infine, da segnalare che Claudio Toti, patron della Virtus Roma, ha deciso di lasciare la pallacanestro.«Dopo 20 anni di impegno nel basket nazionale sono costretto, mio malgrado, ad annunciare il mio disimpegno dalla Virtus Roma - le sue parole -. È una decisione importante e sofferta, ma non me la sento più di andare avanti. In questa difficile scelta ovviamente ha inciso in maniera preponderante l’emergenza legata al covid-19, che mi obbliga a dedicare le mie energie e le mie risorse nelle aziende di famiglia, piuttosto che nello sport».

«Metto a disposizione il pacchetto azionario della squadra a chiunque voglia investire nel mondo del basket, coltivando i valori dello sport» la chiosa.

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