Cairoli: «L’Olimpiade?
Per il pass servono gare»

Il decathleta comasco pensa al futuro: «Con la pandemia sarà dura fare il minimo».

Tokyo 2020. Roma 2024. Sono le due date che riempiono i pensieri di Simone Cairoli. Il decathleta di Villa Guardia (30 anni) ha ripreso gli allenamenti dopo un problema fisico (un edema osseo sul tallone della gamba destra).

Il nuovo lockdown in Toscana, che è scattato domenica potrebbe rallentare la preparazione del comasco che si è trasferito a Firenze per essere seguito dall’allenatore Riccardo Calcini. Ma perché le due date, quella delle Olimpiadi in Giappone della prossima estate e quella dei mondiali nella Città Eterna, rovinano il sonno di Cairoli?. «Tokyo si avvicina e se la pandemia non si fa da parte, diventerà quasi impossibile fare il minimo per andarci - spiega il villaguardese -. La finestra dovrebbe riaprirsi il prossimo 1 dicembre, ma la vedo dura con la situazione attuale».

Il portacolori dell’Atletica Lecco è arrivato a “due passi” da quota ottomila (7.949 agli europei di Berlino 2018). «Mi scoccerebbe non poter gareggiare per tentare di arrivare al pass olimpico - aggiunge -. Soprattutto questa volta che sono lì, a ridosso del sogno, con il 38° posto nella ranking list mondiale. Ma se la pandemia andrà avanti, non sarà facile mettere delle gare in calendario».

Tokyo dovrebbe essere l’ultimo appuntamento di spessore per Cairoli. Anche se si profila all’orizzonte Roma 2024. «Sono contento per il mondiale in Italia, ma questo sconvolge, ancora una volta, i miei piani - spiega -. Già il rinvio delle Olimpiadi ha fatto saltare il programma che avevo preparato con un anno di pausa dal lavoro, per dedicarmi esclusivamente al raggiungimento del traguardo. Adesso c’è anche Roma».

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