Cerri il supereroe
da schierare al derby

Abbiamo giocato con l’immagine, scegliendo Thano degli Avengers. Scelta azzeccata, perché Cerri è un appassionato del genere

«Mi fido di te», cantava Jovanotti. «Mi fido di te», cantano i tifosi azzurri ad Alberto Cerri. Perché ormai è evidente che il ragazzone di Parma ha conquistato tutti. Basta fare un giro di pareri in tribuna o in curva. E non si tratta solo di gol o di prestazioni: la sensazione è che Cerri sia visto come un leader cui affidare le chiavi del progetto in campo. Un condottiero. Un supereroe, per come difende la palla, lotta, si carica la squadra sulle spalle.

Abbiamo giocato con l’immagine, qui a fianco, scegliendo Thano degli Avengers. Scelta azzeccata, perché Cerri è un appassionato del genere, anzi proprio di quel personaggio. Come mai? Perché Joao Pedro a Cagliari metteva sempre l’immagine del personaggio della Marvel sotto i suoi commenti sui social. Per la verità Cerri ha un altro supereroe, che è Valentino Rossi: e domenica ha approfittato della sosta del campionato per godersi l’addio del campione.

Per la scenografia di contorno alle sue imprese, c’è un regista. Anzi, una regista: la fidanzata Marianna, campana di Sorrento. È lei a suggerirgli le esultanze, ad esempio: con il Benevento ha copiato Kaby Lame, il famoso tiktoker senegalese di Chivasso. Contro il Brescia ha fatto la danza Maori dell’Haka, quella che usano gli All Blacks del Rugby per caricarsi prima delle partite. Contro il Perugia ha fatto un’esultanza dedicata al suo cane Bruce. Anche per il look c’entra la fidanzata, almeno in parte: Cerri si era rasato i capelli prima di Brescia-Como e dopo il gol segnato, adesso in casa Cerri c’è il rito scaramantico del pre-partita: rasoio in mano a Marianna.

La sua stagione migliore è stata a Perugia, con 15 gol e 12 assist. A Como per ora è a quota 4 gol e 2 assist. Il fatto di partecipare all’azione, è l’aspetto più sorprendente di questo giocatore. Che potrebbe limitarsi ad aspettare i palloni in mezzo all’area, e invece arretra sino a partecipare all’azione. Ed è questa caratteristica che ha colpito di più i tifosi ed è all’origine della stima di cui è circondato.

Cerri gioca con i calzettoni bucati sul polpaccio, per via della dimensione dei muscoli dei gemelli, che hanno bisogno di libertà.

L’uomo che lo ha più ispirato è stato Ibrahimovic, che ha sempre osservato con attenzione per studiarne i movimenti e capire come potesse essere anche tecnicamente dolce, al netto della potenza fisica. Un altro giocatore che apprezzava molto era Luca Toni. Tra gli allenatori con cui ha legato di più, Breda incontrato a Perugia, ma soprattutto Fausto Pizzi delle giovanili del Parma che lo trattava come un figlio. Una esperienza importante, è quella che ha fatto in tutte le giovanili azzurre, sino all’under 21, per la caratura degli avversari incontrati.

Il suo gol da poster è quello in Cagliari-Samp al 96’: indimenticabile. Il suo obiettivo è quello di tornare a giocare in serie A, con una punta di rabbia per la fiducia svanita da parte del Cagliari. Lo vuole fare non solo a suon di gol, ma diventando un leader della squadra, come testimonia quella riunione chiamata da lui a centrocampo dopo la sconfitta con il Frosinone. Quando si è capito che Alberto Cerri, per il Como, è più di un semplice centravanti.

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