Il Como non vuole mollare
«È dura ma stiamo bene»

Il ds Giovanni Dolci: «Abbiamo perso ma fatto ottime gare, gli scontri diretti saranno un vantaggio»

Gli scontri diretti come possibili vantaggi. Ora vale la pena di leggere così il futuro, facendo del calendario - più difficile rispetto a quello delle avversarie - un’arma e non un ostacolo.

Le sconfitte del Como contro Cremonese e Bassano trasudano di se e di ma. Ma anche di delusione e di rabbia. Eppure c’è ancora margine per provarci. «E vi assicuro che la squadra è determinata a farlo fino in fondo», dice il ds Giovanni Dolci il giorno dopo. Ciò su cui il Como intende farsi forza è la qualità della prestazione. «Perchè sia con il Bassano che con la Cremonese la squadra ha giocato bene. La sconfitta è maturata in entrambe le circostanze in maniera un po’ rocambolesca, non per demeriti nostri. La squadra ha datto tutto, anche con il Bassano c’è stata una reazione notevole, fino alla fine. La forma fisica c’è, anche questo è importantissimo in questo momento. Non ci sono motivi per pensare che la squadra sia in difficoltà, basta guardare come sono andate le partite». Purtroppo però in questo momento conta solo come sono finite, però. E mancano solo cinque partite... «Ma due sono scontri diretti. Gli altri hanno un calendario più facile? Può essere, sulla carta. Ma noi abbiamo la possibilità di recuperare direttamente su chi ci precede. A questo punto è certamente un’arma vantaggiosa. Tutto sommato può essere anche meglio. Peggio sarebbe vincere senza che le distanze si riducano. Non c’è dubbio che gli stimoli a noi possano mancare, fino alla fine». Ma chi potrebbe essere la squadra delle quattro davanti il cui posto potrebbe essere preso dal Como? «Non credo che sia così semplice dirlo. E non sarebbe neppure simpatico. A sei punti dai play off, comunque, ha poco senso parlare di corsa su questo o quello. La corsa che dobbiamo guardare è la nostra».

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