«Se giochiamo tutti insieme
non dobbiamo aver paura»

L’esterno macedone del Como Jakimovski contro il Bari è stato tra i migliori

Conta solo il risultato. O meglio, il campo. Nikola Jakimovski lo sostiene convinto. E lui stesso, del resto, negli ultimi giorni ha vissuto in prima persona quanto questo sia vero. Contestato e discusso per un presunto brutto gesto indirizzato verso gli spalti di Vercelli, una settimana dopo è uscito tra gli applausi. Perchè, molto semplicemente, ha giocato bene. La risposta migliore, la più efficace.

«Vorrei mettere da parte la questione con i tifosi, ho già spiegato che non ho fatto niente, spero che la gente lo abbia capito. Ma a me importa soprattutto parlare della squadra. Perchè contro il Bari abbiamo davvero giocato da squadra, tutti insieme, uno per l’altro. Questo è quello che mi è piaciuto di più, ed è quello che ci può permettere di giocare bene contro tutti, anche le squadre più forti».

Il cambio di modulo ti ha consentito di tornare in campo. E di dimostrare che ci sai stare molto bene. «

Io sono un esterno, con il 4-3-1-2 era un po’ più difficile collocarmi. Così effettivamente è la mia posizione giusta, come quando si giocava con il 3-5-2. O anche potrei giocare in un 3-4-3. Quest’estate si erano interessate diverse squadre a me. tra cui il Genoa, proprio perchè gioca con questo modulo. Ma ora sono qui, felicissimo di starci.

Como è stata fin da subito per me una buona opportunità. E ne sono ancora convinto. È una città che mi piace, non la conoscevo, ma si vive bene. E calcisticamente la serie B italiana è comunque un bellissimo campionato».

Tu hai girato tanto, hai giocato anche in Giappone. «Bella esperienza, ma è tutto molto diverso: lì i tifosi applaudono sempre, qualsiasi cosa succeda. Io non ero abituato così e non mi piace. Qui in Italia la gente si arrabbia se la squadra va male, e io sono più contento. Perchè è una dimostrazione di vero affetto per la propria squadra, ed è uno stimolo anche per chi va in campo».

Dopo la partitacon il Bari in sala stampa hai detto “il Cagliari non è il Real Madrid”. «

Infatti. È una grande società, ma gioca in serie B come noi, E dunque non deve esserci spazio per la paura: andiamo in campo e tutto può succedere se giochiamo da squadra come con il Bari. Ne sono convinto».

L’intervista completa a Nikola Jakimovski su La Provincia di mercoledì 2 dicembre

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