Cantù, è un gran Banco di prova
E poi c’è un certo Johnson-Odom

Alle 20.45 Red October a Desio contro la quotata e ambiziosa Sassari.

Terza gara in casa in queste prime quattro giornate di campionato per la Red October che ha dunque l’opportunità di portare in parità il conto tra vittorie e sconfitte poiché queste ultime al momento “conducono” per 2-1. E qualora il bilancio, dopo stasera, dovesse aggiornarsi sul 3-1 vorrebbe dire che Cantù non avrebbe saputo mettere a frutto un calendario che almeno in questo avvio ha cercato di tenderle la mano.

Certo che l’avversaria odierna (al PalaBancoDesio si va in campo nel posticipo televisivo - Sky Sport 1 - delle 20.45) non si annuncia tra le più indicate per l’immediato ripristino della parità poiché il Banco di Sardegna Sassari è formazione assai accreditata. Intanto, ma certo non solo, per via del fatto che è la prima squadra del campionato per punti realizzati (84,7 a partita) e per valutazione (99 di media) nonché tra le primissime per percentuale nelle triple realizzate (sfiorando il 40%). Un team all’interno del quale l’ex canturino Darius Johnson-Odom sta già lasciando profondamente il segno, come attestano i suoi 18.3 punti e 4 assist di media (e il 56.3% da tre). Ma DJO altri non è che il leader spirituale di un gruppo che sembra ben funzionare, con altri sei giocatori che realizzano tra gli 8.7 e i 12 punti a match.

Il quintetto - completamente rinnovato rispetto alla scorsa stagione e composto da quattro giocatori prelevati da team di Eurolega - ha talento e atletismo nonché stazza fisica tra gli esterni. E questo potrebbe essere un problema per Cantù che dalla sua ha invece un impatto più significativo dentro l’area (anche perché tra gli ospiti l’altro ex brianzolo Lydeka ha una caviglia in disordine e potrebbe addirittura non giocare).

La Dinamo fa del contropiede e della transizione un proprio must e dunque la Red October dovrà dimostrarsi bilanciata nei propri attacchi, sapersi costruire dei buoni tiri e garantire una lucida gestione del ritmo partita per non lasciare ai rivali comode chance di ripartenza. Perché poi quelli, come anticipato, sanno farti male...

© RIPRODUZIONE RISERVATA