Il ciclismo vota sì
allo stop di categoria

Il ct azzurro Davide Cassani e l’idea di congelare le annate. Di Silvestro: «Occhio però all’introduzione dei G7». Arnaboldi: «Tutto ok, ma soltanto per una stagione».

Congelare le categorie del ciclismo giovanile per consentire a tutti i giovani corridori di giocarsi le proprie chance il prossimo anno? A proporlo non è uno qualsiasi, bensì il commissario tecnico della nazionale azzurra Davide Cassani che, nei giorni scorsi, ha affidato alla sua pagina Facebook una lunga nota con la quale non solo ipotizza di inserire la categoria G7 dopo l’attuale G6, ma anche di congelare Esordienti, Allievi, Juniores e Under 23 affinché nessuno perda un anno.

«Per quello che ho sentito – dice Rocco Pisano, presidente dell’Energy Team di Albese con Cassano – la stagione non dovrebbe iniziare. Credo dunque sia giusto congelare le categorie per dare loro la possibilità di prepararsi. Sono d’accordo con la proposta di Cassani».

Un sì alla riformulazione delle categorie, seppur in modo differente da quanto fin qui ipotizzato arriva da Lorenzo Di Silvestro, ex professionista comasco con alle spalle oltre un decennio di corse tra i pro: «Penso sia un’ottima idea – spiega – ma andrebbe formulata diversamente. Innanzitutto allungherei di un anno tutte le categorie, tranne i G7 che accorperei già con gli Esordienti perché sarebbe limitante farli girare ancora su circuitini da un chilometro di lunghezza».

Arif Messora, consigliere provinciale di FederCiclismo Como, si mostra possibilista: «Introdurre i G7 e congelare le categorie successive – afferma – permetterebbe ai ragazzi di crescere con più tranquillità dopo un anno che ha minato molte certezze, scuola in primis».

«Di questa ipotesi – spiega Andrea Arnaboldi, ds del Club Ciclistico Canturino 1902 – ne abbiamo parlato con il gruppo nazionale dei direttori sportivi. Ci sono, ovviamente, pro e contro. Fino agli Allievi si può anche fare. Più in su, invece, ci deve essere innanzitutto l’accordo dell’Uci per evitare squilibri nelle gare internazionali. C’è poi da gestire la maturità, che fatta da Juniores (e non da Under) diventa prioritaria su tutto il resto. A mio parere si può anche pensare di gestirla così per un anno, per poi tornare alla formula originaria».

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