Lombardia, Cunego e Nibali giocano al toto vincitore

Presentata in Regione la corsa del 7 ottobre. «Punto su Pogacar», «Io invece dico Evenepoel»

Per Damiano Cunego, il favorito è Tadej Pogacar. Cunego, che di Lombardia ne ha vinti ben tre (2004, 2007 e 2008), della Classica delle foglie morte se ne intende e, dunque, non fatica a individuare nel corridore sloveno uno che «quando si concentra su un obiettivo arriva sempre al massimo della condizione».

A rispondergli è Vincenzo Nibali che, alla presentazione della 117° edizione del Giro di Lombardia avvenuta ieri a Milano, dall’alto delle sue due vittorie (2015 e 2017) pronostica il successo di Remco Evenepoel, uno che a suo dire ha «le caratteristiche giuste per questo percorso».

Che sia l’uno, l’altro, oppure uno dei tanti outsider che saranno schierati al via di Como il 7 ottobre, il Lombardia 2023 percorrerà una cinquantina di chilometri lungo le strade della provincia per poi lambire Lecco e, da lì, tirare dritto verso Bergamo, città che ospiterà l’arrivo della corsa che, di fatto, chiude il calendario internazionale del ciclismo su strada.

«Il Lombardia – ha commentato il sindaco di Como, Alessandro Rapinese - è una delle cinque Classiche Monumento, una gara fondamentale per il ciclismo mondiale che, personalmente, ritengo essere la più affascinante. Non posso che essere felice che la tradizione continui e che le nostre istituzioni collaborino al fine di renderla sempre più seduttiva e avvincente».

Su tutto, il marchio di CentoCantù, da sempre motore della presenza del Lombardia sul territorio. Dopo la partenza, la carovana muoverà verso Cantù, salirà il Ghisallo dalla Vallassina per poi andare verso l’arrivo; 238 i chilometri previsti, con un dislivello di 4400 metri.

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