Davoli: «Il mio Pasolini»

L’attore a Como in una serata al Cinema Gloria

«Pasolini? Era un uomo molto malinconico, ma insieme ridevamo spesso. Anzi, guardi, posso dirle senza paura di smentita, che Pier Paolo rideva soltanto con me. Abbiamo condiviso dodici anni di lavoro e amicizia. Un incontro che mi ha cambiato l’esistenza». Nel raccontare Pier Paolo Pasolini, Ninetto Davoli si è commosso. A quasi quarant’anni dalla morte del “suo” regista, dell’amico, dell’intellettuale “difficile e malinconico”. Ne ha parlato al Cinema Gloria, nell’ultima serata di un ciclo di eventi in omaggio al grande autore e regista.

«Avevo quattordici anni e un giorno, con i miei coetanei mi misi a gironzolare sul set dove quel famoso regista di cui non sapevo nulla, stava girando “La ricotta”, per me il suo lavoro più bello. Mio fratello lavorava nel film come falegname e mi rimproverò per quell’incursione. Ma Pier Paolo mi fece una carezza paterna sulla testa. Mi rivolse un sorriso gentile e mi chiese di fare la comparsa nel “Vangelo secondo Matteo”. Io non sapevo neppure cosa fosse il cinema, ma accettai».

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