«Io sono un irrazionale
ma Ragland è scelta manageriale»

Parla Paolo Petazzi, amministratore unico di Cinelandia, grazie al quale la Pallacanestro Cantù ha potuto mettere a segno un gran colpo. «Volevo legare il nostro marchio a quello di un top player: e Joe lo è».

Un regalo ai tifosi da parte di un tifoso. Questo il senso del cadeau Joe Ragland. Perché Paolo Petazzi è innanzitutto uno sfegatato supporter della Pallacanestro Cantù. Dopodiché è pure l’amministratore unico di Cinelandia Spa.

Ci racconta il senso dell’operazione?

«Dal punto di vista manageriale è per ottenere ancora maggior visibilità perché lui sarà il nostro testimonial esclusivo. Uomo-immagine per eventi che serviranno a promuovere film, menù appositi e via discorrendo».

Marketing, ok. Ma c’è dell’altro, vero?

«Certo che sì e qui entra in gioco il grande tifoso che vive dentro di me. Che considera Ragland un sogno».

Ma è stato lei a volere fosse proprio Ragland?

«No, io volevo che il nostro nome fosse associato a quello di un top player. Il senso dell’operazione era legato a quello. Quando mi è stato indicato Ragland sono stato entusiasta. Ma non nascondo che se per qualsiasi ragione non si fosse trovato l’accordo avremmo optato per un altro giocatore, purché sempre di fascia alta. Uno già affermato in grado di fornire un contributo sostanziale. Di certo, non una scommessa».

L’intervista completa sulla Provincia di martedì 10 dicembre

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