La Pool Libertas Cantù
con l’incubo del Parini

Volley serie A2 - La squadra ha iniziato la preparazione. Ma il palazzetto a fine stagione sarà chiuso per lavori e il presidente Molteni chiede risposte al Comune

Non si è ancora partiti con la stagione 2018-2019 che già alla Libertas si pensa all’annata successiva. Colpa – si fa per dire - di una data, quella che grosso modo coincide con la prossima primavera, a partire dalla quale il vecchio Parini sarà oggetto di un vasto piano di manutenzione straordinaria, opere che ne bloccheranno di fatto l’utilizzo per tutto l’anno sportivo 2019-2020.

E così, il presidente Ambrogio Molteni si sta già guardando attorno, puntando dritto verso il Palasampietro di Casnate con Bernate nel quale, a capienza ridotta, oggi giocano le squadre dilettantistiche della città di Como. Capoluogo che, a suo stesso dire, «investe 60mila euro l’anno di affitto e altrettanto per la gestione dell’immobile», condizione quasi impraticabile per una società, la sua, che ha «uno dei budget più risicati di tutta la serie A» di pallavolo maschile.

Che fare, dunque, per non rischiare l’impasse? Molteni, nella presentazione di lunedì pomeriggio, ha fatto appello al Comune di Cantù. Rivolgendosi all’assessore al personale Natalia Cattini, il numero uno della Libertas ha chiesto uno sforzo politico, ma anche economico, alla città, con l’idea di trovare non solo un’intesa con i comuni di Casnate con Bernate (proprietario del Palasampietro) e di Como (attuale gestore), ma anche il denaro necessario («per un anno si potrebbe dirottare i soldi investiti nella gestione ordinaria del Parini all’affitto del Palasampietro», questa la ricetta del presidente) per coprirne una parte dei costi.

Tutto ciò al fine di assicurare anche il prossimo anno la prosecuzione dell’attività del volley canturino, altrimenti in seria difficoltà a sopportare ulteriori costi in assenza di nuove entrate derivanti dagli sponsor.

La coperta, insomma, è corta. Per far sì che non si scoprano i piedi – questo, in sintesi, il Molteni-pensiero – soltanto il Comune può fare la differenza. Diversamente, si rischia. E grosso. Da parte sua, l’assessore Cattini ha ovviamente preso tempo. «Non essendo un mio ambito di competenza dovrò riferire agli altri», ha esordito, rimarcando al contempo quanto la Libertas sia «per Cantù una bellissima realtà» e, dunque, anche il municipio tenga a sostenerla. «Sicuramente si riuscirà a fare qualcosa. Questo, compatibilmente con le disponibilità».

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