L’arbitro di pallanuoto
che sogna le Olimpiadi

Il comasco Raffaele Colombo ha aribitrato la Supercoppa Europea e adesso sarà direttore di gara agli Europei

«Come ho deciso di far l’arbitro di pallanuoto e non di calcio? Semplice, mi cimentavo col fischietto in entrambe le discipline, provai a fare i test atletici per continuare nel calcio, ma arrivavo sempre sfiancato al traguardo, così…ma non tornerei mai indietro».

Raffaele Colombo, trentaquattrenne avvocato comasco, sposato con Alice e padre di Edoardo, ha visto giusto ed è stato premiato. La sua costanza e determinazione lo hanno portato lontano, anche al di fuori dei confini italiani. L’ultima novità che lo riguarda è di questi giorni: insieme con Giuliana Nicolosi di Catania rappresenterà l’eccellenza arbitrale italiana ai prossimi campionati Europei che si svolgeranno a Budapest dal 10 al 26 gennaio. La convocazione giunge a ridosso di un’altra direzione importante, quella della recente finale di Supercoppa Europea: è davvero un momento felice per Colombo. Dopo una gavetta necessaria ma insolitamente breve causa elevate capacità, Raffaele è approdato a 25 anni in serie A/1. «Esordii dirigendo Imperia-Pro Recco – ricorda il fischietto comasco – e fui designato per la mia prima manifestazione internazionale due anni dopo, nel 2013. Ho diretto finali scudetto e final-six maschili e femminili, la Coppa dei Campioni ed i Mondiali femminili in Nuova Zelanda».

Le soddisfazioni non mancano, ma come ti prepari per restare sempre ai vertici?

«Arbitrando ed allenandomi con costanza, studiando alla lettera i regolamenti, partecipando a corsi specifici per arbitri, l’ultimo in Svizzera tenuto da Margeta, arbitro che ha fischiato in sei edizioni delle Olimpiadi. Infine, osservo moltissimi video, ormai il materiale messo a disposizione dalle federazioni abbonda e consente di approfondire con minuzia ogni particolare per arrivare ad un grado di certezza nel giudizio nemmeno immaginabile anche solamente dieci anni fa».

Il sogno?

«Certamente il sogno di partecipare alle Olimpiadi, ovvero alla massima espressione dello sport al mondo, accomuna tutti gli sportivi, arbitri compresi».

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