L’organigramma del Como
Tra America e Sardegna

L’uomo forte è Massimo Nicastro, milanese, 55 anni, bocconiano che ha avviato una fortunata attività imprenditoriale negli Usa, a Miami.

Ma chi ha preso il Como? Facciamo un po’ di ordine. L’uomo forte è Massimo Nicastro, milanese, 55 anni, bocconiano che ha avviato una fortunata attività imprenditoriale negli Usa, a Miami. Alla Nicastro Group fanno capo diciotto società, tutte con sede in Usa, nel settore immobiliare, costruzione e vendita di palazzine e grattacieli. Il suo socio in questa operazione è Roberto Renzi, immobiliarista romano, che dovrebbe essere il vicepresidente.

Ma nella composizione della società consegnata al sindaco e alla sua commissione, per ora Renzi non compare, e c’è invece l’imprenditore sardo Roberto Felleca che potrebbe essere il numero due della società, se non nella carica (è amministratore delegato) almeno nella quota societaria che scopriremo solo tra martedì e mercoledì, quando ci sarà l’atto nello studio del notaro Leoni.

Roberto Felleca è un nome importante anche perché amico dell’ex allenatore del Como Ninni Corda. Tecnico che in passato è stato molto vicino anche ad altre due persone di questa compagnie: a Enzo Angiuoni (un binomio fortissimo quando vinsero il campionato di serie D nel 2008) e a Roberto Pruzzo (era il suo direttore sportivo al Savona). Nessuno conferma, ma potrebbe esserci anche il suo zampino in questa operazione. Quanto grande e quanto casuale, lo scopriremo solo vivendo.

Enzo Angiuoni è stato nominato presidente onorario, e sarà l’uomo che si occuperà di tenere i rapporti con le istituzioni cittadine. Resta da vedere, tra questi quattro, chi sarà l’uomo presente e vicino alla società, visto che uno è in America, uno a Roma e uno in Sardegna. Pare che Renzi possa essere, con Angiuoni, il punto di riferimento. Il budget è di oltre un milione, il campo di allenamento è stato indicato in Maslianico (grazie alla collaborazione con Niki D’Angelo, che vedremo spesso sulla scena), ma l’obiettivo in poche settimane è parlare con il curatore e capire come riuscire a tornare a lavorare a Orsenigo in tempi brevi.n 

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