Mauri: «Dmitry sente sua Cantù?
Per noi un bel riconoscimento»

Parla il Ceo di Red October Italia: «È un passaggio del discorso di Irina che mi ha colpito»

Proviamo a capovolgere il mondo del basket canturino e cominciare dalla fine. Giusto per cercarne di capire un po’ di più. A farci da guida, Andrea Mauri, Ceo di Red October Italia e uomo di spicco di Tic, la compagine di azionariato popolare che è socia di Pallacanestro Cantù.

Proviamo allora a partire dalla fine?

Intendete da quanto detto da Irina Gerasimenko l’altro giorno nella conferenza stampa di fine stagione o dal risultato sportivo?

Faccia lei. Argomento a piacere.

Allora un passaggio dal discorso di Irina. Una cosa mi ha colpito. Quando ha detto che Dmitry mai come adesso ha sentito una società così sua. E se a sottolinearlo è uno che ha società in tutto il mondo, direi che è un bel riconoscimento per tutti quelli che hanno lavorato al suo fianco e per lui.

Bonus giocato, adesso parliamo di sport. La salvezza è...

È stata un traguardo. Che non doveva essere, ma che è diventata una necessità in corso d’opera. Ma da metà stagione, quando è cambiato l’obiettivo, si è iniziato a lavorare forte per questo risultato.

La lunga intervista completa su La Provincia in edicola mercoledì 17 maggio 2017.

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