Cairoli, Le Mans è stregata
Incidente nella notte e ritiro

Si conclude male per il team del comasco la più famosa 24 Ore del mondo

Per Matteo Cairoli era l’appuntamento più importante dell’anno e l’ha mancato. Non lui materialmente, ma il ritiro soltanto alla sesta ora della mitica 24 Ore di Le Mans è uno smacco che brucia . La gara più famosa del mondo sul circuito de La Sarthe , quest’anno era ancora più importante, in quanto quarta tappa del calendario del Mondiale Fia Wec.

Un sogno infranto nella notte francese, quando la Porsche 911 Rsr numero 56 del Team Project 1 è andata a sbattere nella prima chicane, uscendone in condizioni tali da dover abbandonare la gara. Al volante Egidio Perfetti, che si era alternato alla guida dopo l’altro componente della squadra, Riccardo Pera. Il primo stint, come ormai è la prassi che spetta al pilota gold del team unitamente all’ultimo prima del traguardo, era stato di Matteo Cairoli, che già nelle qualifiche aveva portato la vettura della Casa di Stoccarda a stabilire il terzo miglior tempo della classe LM Gte Am, addirittura davanti alle Ferrari di Antonio Fuoco e Bean Barnicoat.

Un inizio promettente, che aveva tutte le premesse per fare della quinta partecipazione di Matteo Cairoli alla 24 Ore di Le Mans, quella con le migliori performance delle altre. Tanto più che la trasferta francese era stata preparata nei dettagli dal team, con l’obiettivo di consolidare la posizione di classifica del Mondiale Endurance, fissata al quarto posto di classe. Posizione che ovviamente rimane tale e che impone di recuperare il gap nelle prossime tappe.

«Sono molto dispiaciuto per non essere riuscito a finire la gara – ammette Matteo Cairoli – che avevo preparato con la massima cura e che ero sicuro di poter concludere sul podio. Non ho nulla da recriminare perché non è stata colpa mia, ma forse anche per questo l’abbandono della corsa fa ancora più male».

Cosa è successo? «Quello che nelle corse va sempre messo in preventivo, l’imprevisto. Egidio ha picchiato nella prima chicane e fine della corsa. Comunque tutti nella squadra abbiamo tirato un sospiro di sollievo che non si sia fatto male e questo alla fine è ciò che conta».

Adesso che succede? «Credo sia difficile recuperare i punti per poter concludere la stagione a podio. Ci sono le ultime due gare del Mondiale in Baharein tra fine ottobre ed inizio novembre. Non ci daremo però per vinti».

Ma il 5 settembre Cairoli tornerà al Nurburgring, dove a giugno ha vinto la 24 Ore della tappa del Gt World Challenge Europe.

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