Nicchi al Castello di Casiglio:
«L’arbitro non va neppure sfiorato»

Il presidente nazionale dell’Aia ospite d’onore del convegno per i 90 anni della sezione di Como.

Le decisioni in campo e nella vita, il Var, la condanna dei recenti episodi di violenza sugli arbitri: questi i temi toccati al Castello di Casiglio dal presidente nazionale dell’Aia Marcello Nicchi, intervenuto ieri sera al convegno per i 90 anni della sezione arbitri di Como. Con lui, c’erano anche il presidente Aia-Como, Matteo Garganigo, e il procuratore capo di Lecco, Antonio Chiappani, moderati da Francesco Ceniti, giornalista de La Gazzetta dello Sport.

«L’Aia è oggi un fiore all’occhiello della Figc ma anche del calcio mondiale - ha detto Nicchi -: per mantenere la giustizia e il rispetto delle regole ci vogliono le istituzioni ed è per questo che non è possibile tollerare alcun episodio di violenza contro l’arbitro». Nicchi ha ricordato come recentemente sia stato costituito un osservatorio per monitorare i casi di violenza contro gli arbitri di calcio.

«Se si arriva a fermare i campionati, come accaduto la scorsa settimana in Lazio - ha aggiunto - abbiamo perso tutti: ma se questa è l’unica strada, la percorreremo, perché l’arbitro non può essere nemmeno sfiorato ».

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