Quaglino: «Gare a chi ha spazi ampi
E assegnazione titoli a inizio 2021»

Il movimento lombardo ha riunito le società. E sta già pensando a come ripartire».

La Lombardia è sempre avanti in tutto. Purtroppo anche nella diffusione del coronavirus, ma vuole essere anche la prima a ripartire. Mentre il canottaggio si chiede quale sarà il suo destino, la Fic Lombardia ha preso l’iniziativa di anticipare i tempi, con una riunione on line del comitato regionale per un confronto con occhi puntati al futuro.

In cabina di regia il presidente Fabrizio Quaglino in collegamento con tutti i quarantasei dirigenti ed un totale di ventinove società, oltre al vice presidente nazionale, il varesino Luciano Magistri.

È stato un confronto molto proficuo, durante il quale sono stati esaminati in tre minuti di intervento ciascuno i problemi legati allo stato fisico degli atleti costretti ad allenarsi in casa e ai danni economici delle società in due mesi di lockdown.

Volontà comune, comunque, la voglia di ritornare a remare in sicurezza, anche alla luce di una prima bozza provvisoria del nuovo calendario remiero.

Al termine della riunione, Fabrizio Quaglino ha mandato una dettagliata relazione al presidente nazionale Giuseppe Abbagnale, evidenziando i problemi e suggerendo le possibili soluzioni.

Come potrebbero riprendere le gare? «Attribuzione degli eventi a chi ha larghi spazi per l’accesso delle squadre, ma consideriamo anche il resto: servizi esterni, pontili e garanzia delle pulizie. Proponiamo anche la creazione di gruppi d’acquisto, onde ridurre i costi per le società, delle macchine per la sanificazione giornaliera e dei prodotti necessari per la sicurezza quali mascherine e guanti. Si deve anche capire se il sudore è un veicolo di trasmissione; se sì anche le barche vanno sanificate e non solo i remi».

L’intervista integrale sulla Provincia di martedì

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