Ruta, di tutto per l’Olimpiade
«Ho anche cambiato barca»

Il dt azzurro La Mura lo ha portato dal doppio al quattro senza.

«Ho lottato tanto per farcela e ci sono riuscito. La medaglia? Ci proviamo».

Mettetelo a remare di punta o di coppia non fa molta differenza. Pietro Willy Ruta ce l’ha fatta a essere scelto come titolare del quattro senza pesi leggeri in partenza per Rio de Janeiro.

L’atleta di Griante, cresciuto alla Canottieri Menaggio, fa parte del terzetto delle Fiamme Oro con il mandellese Martino Goretti e il napoletano Livio La Padula (ormai “quasi” comasco, perché di casa alla Canottieri Lario). Il quarto è il sardo Stefano Oppo in forze alla Forestale. Questo quattro senza (una volta si chiamava quattro di punta) pescato nel cilindro dal d.t. Giuseppe La Mura, infatti, non è lo stesso che aveva ottenuto la qualificazione olimpica ai Mondiali dell’anno scorso, perché ad Aiguibelette assieme a Goretti, La Padula e Oppo c’era il torinese Alberto Di Seyssel.

Ruta temeva di restare al palo, ma ciò non è successo perché, prima nel relax pur se attivo al Centro Remiero Lago di Pusiano e poi nel raduno in corso a Piediluco, Willy ha recuperato forze e serenità, passando tranquillamente alla vogata di punta dopo ben tre anni di coppia. «Nonostante alcuni momenti di sconforto, ho lottato tanto per farcela e ci sono riuscito – racconta con il ritrovato sorriso – affrontando nelle ultime gare la specialità più difficile: il singolo. Sono proprio stati i miei risultati positivi in singolo a farmi riprendere quota e dimostrare che ci sono.

Potrà arrivare a medaglia la vostra barca? «Difficile dirlo ora. Di sicuro noi quattro ci proveremo».

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