Una Cantù che incanta sempre più
E che in trasferta ci sta prendendo gusto

Il bel successo colto a Torino conferma quanto di buono sta facendo la squadra. Seconda vittoria consecutiva fuori casa, gruppo che cresce e Culpepper è un’autentica delizia.

Dopo Pistoia, Torino. La Pallacanestro Cantù ha raccolto due vittorie consecutive in trasferta, passando dapprima su un campo - quello della The Flexx - in cui nel recente passato ci aveva sempre lasciato le penne, per poi doppiare il successo su un parquet - quello della Fiat - sino a domenica, appunto, mai violato in questa stagione in campionato.

La Red October, che tra una scorribanda e l’altra era andata a un soffio dal prendersi gioco anche di Venezia, resta - in termini strettamente numerici - la squadra con la peggior difesa della serie A ma che è seconda solo a Venezia nella capacità di buttarla nel cesto.

E che non è affatto male (quarta assoluta negli assist) neppure nel sapersi passare la palla, altra caratteristica non semplice da ravvisare in un contesto di gente con talento e qualità ma altresì votata - quantomeno sino all’arrivo in terra di Brianza e all’avvento in panchina di Marco Sodini - all’individualismo.

Nelle ultime partite, la Red October sembra aver fatto un significativo salto di qualità e lo stesso pare averlo compiuto Randy Culpepper, sempre meno alieno avulso dal contesto e sempre più umano - pur nel suo continuare a essere offensivamente extraterrestre (viaggia a 29 punti di media nelle ultime tre gare ed è ora il 4° top scorer del campionato) - nella disponibilità al dialogo e nel voler porsi a disposizione dei compagni.

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