Impallinato dai cacciatori
nel cortile di casa

Poteva finire in tragedia la domenica mattina di Luigi Bartesaghi, 64 anni. Stava sistemando lo spiazzo dietro il capannone, a fianco della sua abitazione, quando è rimasto coinvolto in un terribile incidente. Una fucilata, partita dal bosco in direzione delle case, ha mancato un coniglio e ha colpito al petto l’uomo

ALZATE BRIANZA Raggiunto dallo sparo di un cacciatore, si è accasciato a terra nel cortile di casa. Poteva finire in tragedia la domenica mattina di Luigi Bartesaghi, 64 enne di Alzate. Stava sistemando lo spiazzo dietro il capannone, a fianco della sua abitazione, quando è rimasto coinvolto in un terribile incidente. Una fucilata, partita dal bosco in direzione delle case, ha mancato un coniglio e ha colpito al petto l’uomo. Bartesaghi indossava vestiti pesanti: lievi, di conseguenza, le ferite a gambe, braccia, torace e mano destra. Al momento dello sparo, sono stati visti tre cacciatori. Due di loro sono stati accompagnati in Questura a Como. Le armi sono state sequestrate e loro sono stati denunciati a piede libero per lesioni colpose.
E’ successo domenica verso le 10, al numero 427 di via Giovanni Pascoli, una strada periferica della frazione di Mirovano, al confine con la brughiera. Bartesaghi si trovava nel cortile con il figlio Cristian, di 35 anni. «Stavamo togliendo un po’ di foglie e sistemando i tombini – spiega il figlio – a un certo punto, sono arrivati tre cacciatori vicino alla nostra recinzione. Due di loro sono di Fabbrica Durini. Sia io che mio padre li conosciamo bene. Stavano inseguendo quello che penso sia un coniglio, probabilmente scappato dal nostro recinto». È sempre Cristian Bartesaghi a raccontare l’accaduto. «Uno dei due cacciatori, che avrà più o meno l’età di mio padre – racconta – ha sparato verso il coniglio, ma non in direzione delle case. L’ha mancato e ha urlato "spara". Di fronte a noi, dove il bosco inizia a scendere, c’erano altri due cacciatori. Un’ottantenne, anche lui di Fabbrica Durini, e un’altra persona che non conosco». Bartesaghi non ricorda chi abbia sparato. «So che per prendere il coniglio è partita una fucilata. Ci sono ancora i segni sul muretto, e quel colpo ha raggiunto anche mio padre, che è finito a terra, ferito. Sono andato a soccorrerlo. Un nostro vicino è uscito di casa. I cacciatori se ne sono andati verso il bosco. "Digli di tornare indietro", ho gridato al mio vicino. Dopo un po’, forse un quarto d’ora, due di loro sono ritornati, mentre il terzo era sparito.

© RIPRODUZIONE RISERVATA