A Carugo il parco di Lea
Vittima di ’ndrangheta

Il Comune ha deciso di intitolare l’area verde davanti all’oratorio alla testimone di giustizia. L’assessore Ballabio: «La ricorderemo trasformando quel prato in uno spazio giochi per bambini e famiglie»

Dalla casetta dell’acqua al piazzale dell’oratorio, passando sotto gli alti fusti che regalano una lunga ombra fresca in estate: questa è l’area che rinascerà come “parco pubblico di Lea Garofalo” a Carugo.

Lo ha deciso la giunta guidata da Daniele Colombo con una apposita delibera approvata per avviare l’iter di intitolazione del polmone verde alla testimone e vittima dell’ ’ndrangheta. Nel nome della donna rifiorirà il giardino, arricchito di giochi e panchine, in un territorio trafitto dalle infiltrazioni mafiose.

Lo dicono gli arresti tra Cantù e Seregno che hanno tratteggiato un rete di interessi che si sovrappone alle piazze della Brianza, ma anche il bene confiscato ai giochi di avidità della malavita in località Cascina Sant’Isidoro, una villetta che verrà restituita alla comunità locale come casa di accoglienza per minori.

A questi episodi l’amministrazione ha scelto di rispondere rendendo omaggio alla collaboratrice di giustizia contro la ’ndrangheta, Garofalo, uccisa nel 2009 da quella stessa famiglia contro cui testimoniò nei processi volti a chiarire le dinamiche di controllo della malavita nel milanese.

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