«Addio al De Amicis,
Cantù è più povera»

Festa di addio organizzata dalla cooperativa Ex Alunni, prima della chiusura definitiva dell’istituto

Una giornata in cui larghi sorrisi e abbracci, ritrovandosi davanti i compagni di classe di un tempo, si sono mischiati agli occhi lucidi.

Giornata dei saluti, ieri, all’ex collegio De Amicis, la cui storia si interromperà con la fine di questo anno scolastico, tra poche settimane, dopo 107 anni di attività. Per questo ieri la Cooperativa Ex Alunni, che da tempo porta avanti l’attività scolastica e si è battuta fino all’ultimo per evitare questo epilogo, ha invitato per l’ultima volta gli studenti che si sono succeduti nei decenni ad arrampicarsi in salita Camuzio.

E tutti si augurano che questo luogo così carico di significato per la città possa non venire snaturato del tutto, il che renderebbe Cantù irrimediabilmente più povera. E c’è chi dice amaro che «Cantù non ha mai amato davvero il De Amicis, perché lo considerava una scuola d’elite».

L’economista Mario Marelli, per tre decenni docente alla Bocconi, ha insegnato anche qui, oltre a esserne stato studente. Se li ricorda tutti i suoi insegnanti, incrociati con un po’ di imbarazzo quando passò dall’altra parte della cattedra. «Mi auguro – dice – che il comparto sia salvaguardato. Che le componenti politiche si mettano d’accordo e non venga snaturato».

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