Cantù, porte aperte al capannone
Gli islamici: «Siete tutti invitati qui»

Cena multietnica venerdì con le associazioni del territorio nella struttura di via Milano ritenuta dal Comune una moschea abusiva.

CANTU’

Quel capannone al 127 D di via Milano negli ultimi mesi è finito spesso alla ribalta delle cronache: bollato come moschea abusiva dal centrodestra - che vi ha anche manifestato davanti -, al centro di ordinanze e diffide, oggi oggetto di un contenzioso giudiziario tra l’amministrazione e i proprietari, l’associazione Assalam, che vuol fare di tutto per impedire che venga acquisito al patrimonio comunale.

Per mostrarlo alla città, venerdì sera hanno aperto le porte della struttura a una serie di associazioni, per una cena condivisa. Un modo per incontrarsi e per conoscersi, per progettare collaborazioni future. Perché, sperano, dove c’è conoscenza non c’è più posto per la paura e la diffidenza.

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