Cantù, Zanfrini conferma l’appalto
Arosio non potrà fare il sindaco

L’azienda di pompe funebri del fratello e della cognata non si tira indietro e si affida a un comunicato dei propri legali: «Dobbiamo tutelare gli interessi imprenditoriali e occupazionali»

Per non decadere, il sindaco Edgardo Arosio, doveva sperare che il fratello e la cognata facessero un passo indietro e rinunciassero all’appalto legittimamente ottenuto con il Comune di Cantù.

Speranza ieri soffocata da un comunicato diffuso dal legale degli stessi, nel quale si legge che non sono intenzionati a «rinunciare ad adempiere alle obbligazioni assunte ed ai relativi diritti acquisiti». Una decisione che non arriva imprevista. Ma lo è, a quanto pare, la scelta di manifestarla ora in maniera chiara e inequivocabile, nero su bianco.

A mettere Arosio in questo ginepraio, l’articolo 61 del Testo Unico degli Enti Locali, che vieta che possano ricoprire la carica di sindaco coloro che hanno ascendenti o discendenti, ovvero parenti o affini fino al secondo grado, che «coprano nelle rispettive amministrazioni il posto di appaltatore di lavori o di servizi comunali o provinciali o in qualunque modo loro fideiussore».

Il 26 maggio il Comune ha stipulato un contratto di appalto per il servizio dei trasporti funebri con la ditta Consorzio Canturino Pompe Funebri di Ornella Zanfrini & C, tra cui i soci amministratori risultano il fratello del sindaco, Armando Arosio, e sua moglie Ornella Zanfrini. Da qui l’aut aut, o la causa di incompatibilità viene rimossa, oppure il sindaco decadrà e si dovrà tornare alle urne. Fino a oggi i due erano rimasti silenziosi.

Silenzio rotto ieri da una nota inviata alla stampa dal legale Roberto Rossi: «La società – spiega il testo - precisa di aver dovuto sostenere investimenti sia prima che in seguito all’aggiudicazione dell’appalto ed ha pertanto necessità di tutelare sia gli interessi occupazionali del proprio personale che gli interessi imprenditoriali propri in forza della tradizione e serietà che la contraddistingue».

Altri dettagli e le reazioni di Arosio e degli alleati sul giornale in edicola mercoledì 12 luglio.

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