Capo ultrà juventino, altre accuse
Il Pm chiede due anni per minacce

Cantù, nuovi guai per il tifoso a processo per concorso in tentata estorsione

L’accusa è di aver concorso, con altri capicurva della Juventus, a una tentata estorsione. Anche di questo deve rispondere Chiristian Fasoli, l’ultrà 42enne di Cantù, storico leader del Nucleo 1985 Vivere Ultras. L’uomo era già stato arrestato nelle scorse settimane per l’operazione della Digos della Questura di Torino “Last Banner”: scarcerato, resta comunque ai domiciliari.

Al processo in corso al Tribunale di Milano, spuntano i modi quantomeno spicci per ottenere i biglietti per la festa scudetto a Torino di due anni fa contro il Crotone. E non solo. Richiesta di condanna del pm Enrico Pavone: 2 anni per Fasoli, presente nel giorno in cui Loris Gracini, capo dei Viking, ha chiesto i ticket per la sua famiglia e per i «calabresi di Corsico».

Non la prima volta, in cui i capi delle varie sigle del tifo bianconero si muovono insieme. Sarebbe invece altro discorso - altro fatto del processo di Milano - la questione dei 250 biglietti di una partita del 2015 di Champions League tra Juve e Real.

© RIPRODUZIONE RISERVATA