Carugo, al processo
le amnesie della maga amica
«Daniela aveva paura»

Interrogata in udienza Silvana Casini

La maga? Predice il futuro ma non ricorda il passato. D’altra parte, come ha ricordato la diretta interessata in tribunale, «mica vero che sono una maga…», al massimo «pranoterapeuta».

La protagonista dell’ultima udienza, quella di ieri, del processo per l’omicidio dell’architetto Alfio Vittorio Molteni, freddato a Carugo in un maldestro tentativo di intimidazione nel mese di ottobre del 2015, è stata la signora Silvana Casini da Meda, anni 68, tifosissima della Roma e provetta ballerina di liscio (praticato tre volte a settimana), amica e confidente di Daniela Rho, la vedova di Molteni, lei pure in attesa di giudizio.

Il processo, come noto, è quello che si celebra nei confronti di Alberto Brivio e Vincenzo Scovazzo, accusato l’uno di essere il mandante e regista del delitto, l’altro di avere partecipato all’agguato mortale. La signora Silvana si è presa la scena, suo malgrado. Soprattutto l’ha presa per le tante amnesie che hanno costretto il pm Pasquale Addesso a contestarle sistematicamente il contenuto dei verbali degli interrogatori resi durante le indagini, che di rado la signora ha confermato, se non dopo estenuanti tira e molla, tentennamenti che hanno anche fatto perdere più volte la pazienza al presidente della corte Valeria Costi.

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