Come è stato risolto il mistero
dell’omicidio di Carugo

La ricostruzione dell’accusa, i particolari del delitto, i retroscena del giallo brianzolo. Gli inquirenti: la vittima perseguitata a morte per la battaglia sull’affidamento dei figli

«Lo sai il proverbio? Chi muore giace e chi vive si dà pace». Mancano pochi giorni a Natale e la maga confidente di Daniela Rho filosofeggia con sua figlia sul delitto di Alfio Molteni . Nella chiacchierata intercettata dai detective dell’Arma non cita soltanto proverbi; e così riferendosi all’amica, ex moglie della vittima, afferma: «Sai che è colpa sua all’ottanta per cento».

Percentuale portata a cento dalla Procura e dai carabinieri i quali mercoledì mattina si sono presentati a Cabiate a casa dell’ex signora Molteni, 46 anni, per arrestarla con l’accusa di aver ordinato la serie di attentati sfociati nell’omicidio del marito da cui si stava separando.

Con lei, in cella, anche il commercialista Alberto Brivio , 49 anni, casa a Inverigo e studio a Mariano, indicato dagli inquirenti come l’amante della stessa Daniela Rho e come colui che ha materialmente assoldato la guardia giurata che si è preoccupata di trovare gli esecutori degli incendi e degli spari d’avvertimento fino alla gambizzazione terminata con la morte dell’architetto.

Concorso in omicidio volontario, stalking, incendio, danneggiamento, detenzione e porto di pistola le accuse caricate sull’ex moglie della vittima e sul fiscalista della ditta Armando Rho di Mariano, una famiglia di mobilieri conosciutissima in Brianza.

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