Como, Liliana Segre
è cittadina onoraria

La decisione del Consiglio comunale con 29 voti favorevoli su 31. Durante la persecuzione fu detenuta nel carcere cittadino di San Donnino. I suoi nonni furono arrestati a Inverigo

Liliana Segre è cittadina onoraria di Como. La decisione è arrivata nella notte dopo una lunga discussione in Consiglio comunale che alla fine ha approvato la delibera della giunta. In favore hanno votato tutti gli esponenti di maggioranza e quasi tutti quelli di opposizione con l’eccezione di Alessandro Rapinese e Paolo Martinelli. In tutti 29 sì su 31 presenti.

Liliana Segre, nata a Milano in una famiglia ebraica, visse col padre, Alberto Segre, e i nonni paterni. La madre, Lucia Foligno, morì quando Liliana non aveva neanche compiuto un anno. Di famiglia laica, Liliana ebbe la consapevolezza del suo essere ebrea attraverso il dramma delle leggi razziali fasciste del 1938, in seguito alle quali venne espulsa dalla scuola che frequentava.

Dopo l’intensificazione della persecuzione degli ebrei italiani, suo padre la nascose presso degli amici, utilizzando documenti falsi. Il 10 dicembre 1943 provò, assieme al padre e due cugini, a fuggire a Lugano, in Svizzera: i quattro furono però respinti dalle autorità del paese elvetico. Il giorno dopo, Liliana Segre venne arrestata a Selvetta di Viggiù, in provincia di Varese, all’età di tredici anni. Dopo sei giorni in carcere a Varese, fu trasferita a Como nel carcere di San Donnino e poi a San Vittore a Milano, dove fu detenuta per quaranta giorni.

Il 30 gennaio 1944 venne deportata dal binario 21 della stazione di Milano Centrale al campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau, che raggiunse dopo sette giorni di viaggio. Fu subito separata dal padre, che non rivide mai più e che sarebbe morto il successivo 27 aprile. Il 18 maggio 1944 anche i suoi nonni paterni furono arrestati a Inverigo; dopo qualche settimana anche loro vennero deportati ad Auschwitz e uccisi al loro arrivo, il 30 giugno 1944. Fu liberata il primo maggio 1945. Dei 776 bambini italiani di età inferiore ai 14 anni che furono deportati ad Auschwitz, Liliana fu tra i 25 sopravvissuti.

È senatore a vita.

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