Confcommercio è sotto accusa
«Ignorati i negozianti canturini»

L’ex responsabile cittadino Spinelli: «Dirigenti poco presenti, snobbate le periferie». La replica del presidente di Como, Primavesi: «Se ci sono problemi se ne parli in associazione»

È guerra aperta all’interno di Confcommercio Como. A tirare il sasso, dopo qualche scintilla tra le parti, è Ruggero Spinelli, ex presidente della delegazione di Cantù, ora semplice associato.

Spinelli ricorda che a Cantù - dove gli associati sono centinaia - non c’è soltanto via Matteotti, ma anche tutti i negozi esterni al centro storico. Denuncia l’assenza, più giorni a settimana, del funzionario principale dalla sede di viale Madonna, ora spesso a Como.

E ricorda come si sia votato, un paio di anni fa, per mantenere le delegazioni sul territorio, e non viceversa. «I negozianti di Cantù sono stati messi da parte. Serve un presidente, ma oggi chi ha questa funzione?», Gian Silvio Primavesi, presidente di Confcommercio Como, invita Spinelli a un confronto interno.

«Se Spinelli ha qualcosa da dire, venga in associazione - dice - non mi sembra corretto parlarci sui giornali». Spinelli fa una premessa. «Parlo da associato: non ho nessun incarico, non voglio fare il presidente e esprimo opinioni personali - dice - oggi, ancora più che nel passato a causa della crisi, il ruolo dell’associazione di categoria è diventato ancora più importante».

A detta di Spinelli si pone un problema di rappresentanza per i negozi all’esterno di piazza Garibaldi e dintorni. «Le frazioni - ricorda - fanno parte di uno sviluppo del territorio visto nel suo complesso». Più in generale: «La mia opinione - dice - è che nel caso specifico i commercianti siano stati messi da parte perché il tutto è stato concentrato su Como. Di fatto Cantù e Erba sono stati trasformati in semplici uffici territoriali. Non c’è un presidente che possa coordinare, rappresentare, difendere le varie categorie di centri così importanti».

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