Dirigente del Setificio in aula
«Non ho favorito mio figlio»

Per l’accusa avrebbe falsificato le graduatorie per fare entrare il figlio

Si è presentato in aula, in Tribunale a Como, per difendere se stesso e il figlio dall’accusa di truffa e falso un dirigente all’istituto Carcano di Como. L’uomo, 64 anni, è stato il protagonista dell’udienza nella quale deve difendersi dell’accusa di aver falsificato - questa la tesi della Procura - la graduatoria del personale amministrativo della scuola per poter consentire al figlio di avere più chance di assunzioni. Anche il figlio, 38 anni, è a processo con la stessa accusa. Tutto nasce nel 2008 quando l’allora 29enne aspirante collaboratore amministrativo presenta domanda di assunzione a tempo a diversi istituti comaschi, indicando come prima scelta, e dunque come scuola capofila responsabile della valutazione, il Setificio dove il padre è dirigente. Secondo l’accusa in quella domanda erano stati inseriti dei corsi ritenuti dalla Procura ininfluenti, ma che invece avrebbero permesso al candidato di salire in graduatoria ed essere assunto a Capiago Intimiano. Quando due anni più tardi perderà il posto per il triennio 2011 - 2014. A dispetto di una revisione al ribasso fatta da Capiago, il 38 enne chiede e ottiene la conferma del vecchio punteggio con l’aiuto - accusa la Procura - del padre.

Il quale in aula si è difeso sostenendo che «né io né il preside valutiamo le domande, ma deleghiamo gli impiegati» a farlo. E ancora, di «non aver mai partecipato alla votazione. Non ho valutato io, ma lo ha fatto il personale». Il processo è stato aggiornato al mese prossimo.

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