Giallo per un cadavere trovato nel bosco
Uno straniero, morto da settimane

Senna Comasco Il corpo senza vita di un uomo è stato ritrovato di fianco alla linea ferroviaria Dovrebbe trattarsi di un marocchino di 33 anni: tra le ipotesi che sia stato investito dal treno

E’ morto guardando il cielo, avvolto dai rovi che costeggiano la massicciata ferroviaria della linea che da Chiasso porta a Milano.

Siamo a Navedano di Senna Comasco, tra il chilometro 38 e il chilometro 39 della linea. Qui è stato trovato, alle 21.30 di venerdì sera, il corpo di un uomo – ciò che rimaneva di lui – che era in avanzato stato di decomposizione, verosimilmente in quel punto da almeno quindici giorni se non un mese.

L’intervento dei carabinieri

I carabinieri della stazione di Cantù, avvisati dalla Polfer che a sua volta era stata allertata da un macchinista, hanno avviato le indagini per cercare di risalire all’identità dell’uomo (che non era riconoscibile, con il volto completamente violato dal tempo oppure dagli animali) e alle cause del decesso. Su entrambi questi passaggi cardine il lavoro di ricostruzione non sarà affatto facile.

C’è però un elemento che è importante e che viene tenuto in considerazione: in tasca, quell’uomo morto guardando il cielo aveva un pass, quello di uscita dalla Svizzera. Riportava un nome ed un cognome, e anche una foto. Si tratterebbe di un uomo di 33 anni marocchino che stava nel centro di soggiorno per migranti di Balerna, in Canton Ticino. Il volto deturpato non consente però la certa attribuzione di quel nome e di quel cognome al corpo che giaceva tra i rovi della linea Milano-Chiasso.

Disposta l’autopsia

Di certo, e questo è già stato riscontrato, quell’uomo era sconosciuto alle banche dati italiane. Il magistrato di turno, il pm Giuseppe Rose, ha però dato mandato – assieme all’autopsia che potrà sciogliere molti dubbi sulle cause del decesso – di verificare, dopo le necessarie richieste, anche eventuali presenze e assenze dal centro di Balerna.

Difficile dire, al momento, cosa possa essere accaduto. Il corpo si trovava tra i rovi che lo avvolgevano completamente, una posizione più compatibile con una caduta dall’alto che con un trascinamento e un successivo abbandono da parte di mani anonime. Inoltre la ferrovia, in un punto così scosceso e con la presenza di cavi dell’alta tensione, non è proprio il più indicato per un eventuale regolamento di conti. Infine, l’esame esterno del corpo non mostrava segni evidenti di proiettili. Tutti elementi che al momento non farebbero propendere per l’omicidio. Dati, gli stessi appena citati, che invece lascerebbero pensare ad un investimento lungo la linea ferroviaria, magari mentre l’uomo al momento senza nome camminava lungo la massicciata, probabilmente al buio e non visto dal convoglio in arrivo. Questo spiegherebbe quella caduta dall’alto e l’adagiarsi in mezzo ai rovi. Oppure, l’uomo potrebbe essersi lanciato di sua volontà da un treno in corsa, finendo per il picchiare contro qualcosa. Sono tutte supposizioni.

La scoperta

La scoperta è stata fatta in modo accidentale dal macchinista del treno che venerdì sera alle 21.30 stava passando da Senna Comasco. Il convoglio, per questioni di precedenze, era stato fatto fermare in quel punto. Il macchinista avrebbe sentito in fortissimo odore provenire da vicino. Si sarebbe quindi sporto dal finestrino della motrice notando quel corpo tra i rovi. Da qui la chiamata alla Polfer e poi, pochi attimi dopo, l’intervento dei carabinieri di Cantù.

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