In tre vittime degli strozzini
Mariano, blitz dell’antimafia

Gli arrestati sarebbero vicini alle cosche della ’ndrangheta. Imprenditori brianzoli le vittime dei prestiti concessi a tassi da usura

«Adesso sta c.... di ’ndrangheta basta è roba di finirla. Non siamo mica in Calabria qui». All’ennesima richiesta di denaro, il benzinaio brianzolo sbotta. E, mentre i carabinieri di Monza lo intercettano, sembra sul punto di denunciare quei prestiti a tasso d’usura che non lo fanno dormire di notte. Non lo farà.

Ma ormai gli inquirenti dell’antimafia avevano ricostruito tutto. E, al termine di un’inchiesta durata un anno, hanno fatto scattare le manette ai polsi di un marianese e di due calabresi residenti a Mariano Comense.

I tre sono accusati - a vario titolo - di aver prestato denaro a strozzo a un artigiano del ferro, a un gestore di una pompa di benzina e - ma su questo episodio non è stata emessa la misura cautelare - a un piccolo imprenditore della zona di Carugo. Una vicenda giudiziaria che riporta in primo piano la presenza delle cosche nel Marianese e, in particolare, di personaggi vicini alla cosca Galati, attiva a Cabiate e protagonista di una serie di arresti nel 2015.

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