La Brughiera ceduta alla Regione
«Così Mariano perde il suo parco»

L’opposizione critica l’inclusione della zona protetta nell’area più ampia delle Groane. Forza Italia: «Cediamo il verde e dovremo pure pagare». Il Pd: «Ma migliora la lotta al cemento»

Da Parco Sovracomunale, quale è oggi Mariano come Brughiera Briantea, a Regionale tramite la fusione con l’attuale area naturale delle Groane: la giunta guidata dal sindaco Giovanni Marchisio sceglie di far parte di quel progetto che porterà alla nascita di una grande oasi verde sovraprovinciale che si estende dai Comuni a nord ovest di Milano sino a Como.

Un percorso lungo su cui si innesca il dibattito politico tra maggioranza e opposizione per comprendere l’utilità o meno di far parte di un parco dove la realtà locale conta meno del cinque per cento.

«Io cittadino di Mariano devo essere contento per l’adesione al parco regionale che nasce anche per far scomparire per sempre il partito trasversale del mattone sempre almeno in quello che è adesso il Parco Sovracomunale della Brughiera - commenta il capogruppo del Partito Democratico, Giuseppe Redaelli -. È una scelta politica molto importante che rimarrà anche dopo e oltre noi».

L’obiettivo è arrivare alla delibera finale di matrice regionale che riconosca la nuova natura dell’ente. «Tanti consigli comunali vanno su questa strada perché in tanti municipi hanno vinto amministrazioni di centro sinistra e in questa decisione si mostra tutta la sensibilità rispetto al tema della tutela del verde - aggiunge Redaelli -. Ora dobbiamo sperare che la Regione Lombardia non si metta di traverso perché è vero che abbiamo vinto in molte realtà ma non al Pirellone».

Parole dure a cui si contrappongono quelle della Lega Nord. «La sensazione del cittadino è di trascuratezza in alcune aree, il rischio è che il passaggio in una realtà di stampo regionale allontani solo il problema mentre noi perdiamo l’occhio sul locale » spiega il capogruppo Giovanni Alberti.

Da sovracomunale a regionale, la realtà di Mariano peserebbe meno del 5% sul totale. «Noi cediamo delle aree e dobbiamo pure pagare una quota che varia dai 35 ai 40 mila euro - esordisce il capogruppo di Forza Italia, Andrea Ballabio -. E non per ultimo mi domando come si pone un Comune nel promuovere un’annessione in un parco regionale quando svende aree verdi perché non redditizie».

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