L’antico gioiello di Cantù
Il chiostrino delle Benedettine

Ieri sono stati mostrati in anteprima i risultati del restauro dell’edificio seicentesco. L’assessore Pavesi: «Ora è evidente il fatto che si tratta di uno dei maggiori tesori della Brianza»

Un gioiello nascosto ora rivelato dopo i recenti restauri: il chiostrino di Santa Maria è stato aperto ieri in anteprima dopo la presentazione del volume “I monasteri benedettini femminili della Brianza”, monografia di Chiara Meroni ed Eugenio Guglielmi presentata ieri a villa Calvi, dagli stessi autori.

Presente alla manifestazione era anche il vicesindaco di Cantù, Francesco Pavesi che ha sottolineato il valore del recupero del chiostrino: «Appare sempre più evidente, dopo l’intervento di restauro come questo monumento rappresenti una delle opere di maggior pregio non soltanto della città, ma della stessa Brianza – ha detto Pavesi – Tanto più questo aspetto si nota anche per quanto riguarda la vicina chiesa di Santa Maria, opera di Girolamo Quadrio, architetto della Fabbrica del Duomo di Milano, che ci ha lasciato uno dei suoi capolavori».

Malgrado il tempo inclemente numerose persone non hanno voluto perdere questa opportunità, magari per sfogliare l’album dei ricordi, perché il chiostrino era anche uno degli accessi secondari, dal lato di via Manzoni, della scuola media “Pellegrino Tibaldi”.

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