Lite in centro finita a fucilate
Caccia al ragazzo che ha sparato

Resta ricoverato in gravissime condizioni Andrea Giacalone, il barista di 25 anni preso a fucilate da un coetaneo che ora è ricercato dai carabinieri

Andrea Giacalone, 25 anni, giovane e felice padre di una meravigliosa bambina, dall’altra notte lotta per la vita in un letto del reparto di rianimazione dell’ospedale Sant’Anna. A sparargli un altro ragazzo, pare legato sentimentalmente con l’ex compagna di Giacalone. E sarebbe proprio sentimentale il movente della sparatoria. I carabinieri, fin dai momenti successivi all’intervento in via Corbetta, starebbero cercando un giovane originario di Giffone e residente a Cantù

Teatro di quella che ha tutta l’aria di essere la brutta sceneggiatura di un pessimo noir è il centro della cittadina brianzola, nel mercoledì tradizionalmente dedicato ai brindisi a metà prezzo.

Andrea, di ritorno dalle vacanze, è come sempre dietro al bancone del bar Manhattan. E ci sta fino ben oltre la mezzanotte. Quindi, all’uscita, avrebbe incontrato una prima volta il rivale con il quale - stando alla ricostruzione degli inquirenti - ci sarebbe una prima pesante discussione.

Tutto sembra finito lì, non fosse che poco dopo le tre quel giovane ritorna nel centro di Cantù. Piazza Garibaldi, nel frattempo, si è svuotata. Dalle telecamere di sicurezza, prontamente visionate dai carabinieri della compagnia di Cantù che stanno indagando sul delitto, si nota l’ex compagna di Giacalone allontanarsi verso via Corbetta. Qui si trova anche l’altro ragazzo, già armato di fucile. Pochi minuti e nella via compare pure Andrea.

La seconda lite è più veemente e violenta. Il 25enne barista - stando alle numerose testimonianze raccolte dai militari - si avventa sul rivale. Tenta di disarmarlo, ma l’altro ha la meglio. Lo scaraventa lontano, a una decina di metri, alza l’arma caricata a pallettoni ed esplode un primo colpo, all’addome, e poi un altro alla testa.

Altri dettagli e aggiornamenti sul giornale in edicola sabato 6 agosto.

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