Lo spaccio a Vighizzolo va sul Tg
E in piazza i ragazzi pieni di alcol

La testata regionale Rai documenta il commercio di dosi in un bar, con tanto di prezzi

«Tu hai fatto uso di droghe nella tua vita?». «Io le ho usate sì, quasi tutte». «Tutte?». «Beh, tutte no...». «Tipo l’eroina, in vena?». «Sì, l’ho fatta...».

Inizia così il servizio sul consumo di droga in provincia di Como, ambientato, in parte, a Cantù. Il TgR, il telegiornale regionale della Rai, in queste sere, con un servizio che a qualcuno ha ricordato Le Iene, con telecamera nascosta e volti oscurati, ha mandato in onda non solo alcune interviste, a giovani e meno giovani della città, ma ha anche documentato la possibilità di acquisto di sostanze stupefacenti in un bar di Vighizzolo di Cantù. Si danno anche alcuni prezzi della droga in provincia. «Un grammo di eroina costa 30 euro contro i 70, 80 euro della cocaina».

«Lo spaccio perlopiù è in mano agli stranieri - riferisce la giornalista - A Vighizzolo chiediamo a un gruppo di ragazzi dove si può trovare del fumo».

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E i ragazzi indicano: «Al bar là magari ci sono i marocchini», dicono. «Lo spacciatore riceve un messaggio sul telefonino - prosegue il servizio - In genere ha una rete di clienti abituali. Uno nuovo deve essere sempre presentato da un tossicodipendente che in cambio di una dose fa da spalla». Scatta la ricerca. «Avevo voglia di un paio di cannette con due amici... sbaglio persona?». «No, non sbagli persona... - dice l’uomo - c’era un ragazzo prima, che aveva qualcosa ma è andato via».

L’alcol

Si va in piazza Garibaldi e dintorni. Per documentare la movida, maggiore senz’altro qui che a Como. «Da base al consumo delle sostanze l’alcol - afferma la voce fuori campo della telegiornalista - Con l’illusione di poterlo gestire». Bicchiere in mano e e tolleranza sociale. «Sono libero - dice un ragazzo - Questa qua è una droga, la uso io, non è lei che usa me», il riferimento all’alcol.

Queste le immagini. Chiediamo un approfondimento, a servizio mandato in onda, alla dottoressa Raffaella Olandese, direttrice dell’unità operative dipendenze per l’Asst Lariana.

«Anche a Cantù, già a 15 anni - dice - l’uso saltuario di bevande alcoliche è attorno al 45% dei ragazzini di 15 anni. E all’interno c’è un 36% di quindicenni che ne fanno un uso frequente. Spesso ci troviamo nella combinazione tra cannabinoidi e alcol. Ma anche la cocaina si sta affacciando. È un contesto che ci preoccupa anche per l’età giovanile».

Il rischio, come succede ogni fine settimana, è di finire al pronto soccorso per un mix combinato di sostanze, legali o meno. «Come risulta anche in pediatria al dottor Alfredo Caminiti (dice la Olandese in riferimento al collega primario dell’ospedale Sant’Antonio Abate di Cantù, ndr) - ci sono purtroppo ricoveri dovuti da un uso sia di alcol unito, soprattutto, ai cannabinoidi».

Proprio a proposito di difficoltà nella gestione dello sballo. «Circa un terzo dei giovani - conclude la dottoressa Olandese - ha assunto almeno una volta nella vita droghe illegali. Il più delle volte si tratta di cannabis. Ma nel consumo saltuario si provano anche cocaina e eroina. Per l’eroina, al Sert (in zona si trova a Mariano, ndr), abbiamo diversi utenti. Ma solo perché gli oppiacei creano più rapidamente una situazione di dipendenza anche fisica. Anche le altre droghe non sono da sottovalutare».n 
Christian Galimberti

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