Mani dei clan su piazza Garibaldi
Il Comune di Cantù chiede i danni

Dopo le sentenze definitive di condanna in Cassazione l’annuncio del vicesindaco Molteni: «È giunto il tempo di dare seguito alle parole e alla mozione della Lega votata nel 2018»

Prima la mancata costituzione di parte civile al processo da parte del Comune, poi le polemiche, infine una promessa, contenuta in una mozione: agire in sede civile per chiedere il risarcimento danni per i pestaggi di ’ndrangheta in piazza Garibaldi.

Ora, a distanza di quattro anni dagli arresti, le condanne agli imputati sono diventate definitive.

Adesso il Comune chiede il conto a chi, protagonista di quei fatti di cronaca, ha favorito l’accostamento della Città del Mobile con la criminalità organizzata.

Le parole di Alessandra Dolci

Ragazzi picchiati, baristi intimiditi, le mani sulla movida. Gli arresti effettuati dai Carabinieri di Cantù si guadagnarono la ribalta nazionale.

«La risposta che era stata data nell’immediato - ha detto di recente sul palco del Teatro San Teodoro Alessandra Dolci, coordinatore della Direzione Distrettuale Antimafia di Milano, in occasione dell’arrivo a Cantù della teca con i resti della Quarto Savona 15, l’auto della scorta del magistrato Giovanni Falcone, distrutta nella strage di Capaci ed esposta per una settimana sino a domenica scorsa - era stata tenue, a mio avviso. Vedo che ora, invece, da parte della città, c’è una risposta». Ora: altro passo. Sentenza definitiva: la Giunta ha quindi stabilito la necessità di dare seguito alla mozione approvata dal Consiglio comunale nel 2018.

Il vicesindaco

«Si è finalmente chiusa questa triste pagina della storia della nostra città - dichiara il vicesindaco Giuseppe Molteni - e l’esposizione della Quarto Savona 15 in questa ultima settimana sembra aver messo definitivamente un punto sul passato di piazza Garibaldi. La legalità ha vinto e i cittadini hanno nuovamente preso possesso del cuore di Cantù. Tuttavia, ci sono fatti che non possono essere dimenticati o, peggio ancora, perdonati. Il ricorso degli imputati è stato finalmente respinto dalla Cassazione in via definitiva ed ora è giunto il tempo di dare seguito alle parole».

Il 17 dicembre 2018 fu l’attuale assessore alla sicurezza, Maurizio Cattaneo, a presentare una mozione per “valutare la possibilità di azione per la richiesta di risarcimento danni ex art. 2043 codice civile riguardo ai fatti di piazza Garibaldi”.

«Il danno d’immagine che la nostra città ha subito - ripercorre Molteni - anche solo per il semplice appellativo che i media hanno attribuito ai “protagonisti” dei fatti in questione, è stato incalcolabile».

«Oggi non ci sono più dubbi: hanno cercato con paura e violenza di mettere le mani sulla nostra città - aggiunge Molteni - Già la sentenza di primo grado aveva condannato nove imputati a una pena complessiva di oltre un secolo, ma la firma definitiva è giunta ora, dalla Cassazione. La Giunta si è quindi mossa per individuare un avvocato al quale conferire il mandato di risarcimento danni. Cantù continua a dare segnali di forte legalità e la sicurezza dei nostri cittadini è prioritaria».

Christian Galimberti

@Riproduzione riservata

© RIPRODUZIONE RISERVATA