Omicidio di Carugo, telefonate decisive
«Così vennero organizzati gli agguati»

In Corte d’assise il pm sostiene la tesi di una regia dietro agli attentati contro l’architetto ucciso due anni fa. L’ex moglie era al corrente dei suoi spostamenti: un giro di chiamate e messaggi prima di agire

Vi è stata una regia dietro all’omicidio dell’architetto Alfio Molteni? È ciò che il pm titolare dell’indagine, il sostituto procuratore Pasquale Addesso, vuole dimostrare in Corte d’assise a Como nel processo nei confronti del commercialista Alberto Brivio, imputato, in concorso con l’ex moglie della vittima, Daniela Rho (che ha scelto però, per rispondere alle stesse accuse, il rito alternativo del giudizio abbreviato, di cui riferiamo nell’articolo qui accanto), di essere il mandante di quell’omicidio, oltre che della lunga sequela di atti intimidatori che precedettero l’esecuzione del 14 ottobre 2015 sotto casa del professionista, a Carugo. In assiste anche Vincenzo Scovazzo, presunto esecutore materiale del delitto.

Ed è proprio da questi episodi che è partito il pubblico ministero per dimostrare l’ipotesi d’accusa dell’esistenza di una “rete” che faceva capo ai due, legati, secondo quanto si legge negli atti, da una relazione sentimentale (negata però da Brivio).

Altri dettagli sul giornale in edicola venerdì 1° dicembre.

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