Rubata la Madonnina
Era fuori da un bar di Fecchio

Era stata collocata fuori dal Caffecchio nel primo lockdown. Lorenzo Stocco: «Se c’è un testimone mi contatti e faccio denuncia»

Per il barista che l’ha voluta esporre al pubblico a inizio pandemia, la statua della Madonnina, rubata da una mano anonima verosimilmente di notte, era un simbolo e una presenza. Dove chiunque, a Fecchio, nell’anno del Covid-19, poteva fermarsi per una preghiera o una riflessione. «In anni di bar, qui al Caffecchio, è forse la cosa peggiore che mi sia mai capitata - dice Lorenzo Stocco - ora la cercherò in giro, voglio sperare che sia finita da qualche parte nei boschi».

La scoperta, ieri pomeriggio. Stocco ha dedicato un post su Facebook all’accaduto.

«Ogni giorno vengo al Caffecchio, perché per me è come un figlio - scrive - E vedere che è stata rubata la statuetta della Madonna è segno di ignoranza e mancanza di rispetto. Se qualcuno ha visto è pregato di contattarmi. Sicuramente faremo denuncia». Poi, rivolto al ladro, tre parole che non consentono alcuna prova d’appello: «Ti devi vergognare».

Stocco ha aggiunto anche un ricordo del giorno in cui era passato il prevosto emerito don Lino Cerutti a benedire la statua, lo scorso anno. «Sono veramente deluso e molto triste - dice - La Madonnina l’ho messa un anno fa, durante la pandemia. Sono passato per bagnare i fiori: ho trovato i rami spaccati. Me l’aveva data un garden, Redaelli, che l’aveva da una vita. Me l’aveva regalata perché sapeva che ci tenevo. L’ho voluta mettere in piazza a Fecchio perché diventasse la Madonnina della frazione».

«Andrò a cercarla, per vedere se la trovo - aggiunge - quello che è stato fatto è raccapricciante. Era attaccata con il fil di ferro, si sono voluti impegnare per fare una cosa del genere. Non riesco a perdonare un gesto simile. Per me è come se mancasse anche un pezzo di bar. Un gesto imperdonabile. Siamo arrivati alla follia pura, al non rispetto».

Christian Galimberti

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