Smog alle stelle sul Lario
Ma solo Como firma il patto

Inquinamento: quinto giorno consecutivo di sforamento per i livelli di pm10. Dei 101 Comuni che hanno sottoscritto il “protocollo aria” uno solo è comasco

Siamo a cinque, ormai sei giorni di allarme smog a Como, con picchi d’inquinamento preoccupanti, il pm10 arriva anche a 150 microgrammi al metro cubo. Ma nonostante un inverno colmo di polveri sottili su 154 Comuni nella nostra provincia solo uno, il capoluogo, ha sottoscritto il “protocollo aria” della Regione Lombardia.

Sulla pagina www.l15.regione.lombardia.it/#/protocollo-aria è facile consultare i giorni di sforamento dei livelli massimi di pm10: la media provinciale domenica arrivava a 122.7 microgrammi di particolato per ogni metro cubo d’aria, un record. Nello stesso sito si può consultare l’elenco dei Comuni che hanno sottoscritto un medesimo protocollo d’azione, dopo sette giorni di sforamento in automatico con un sistema di previsione partono i blocchi al traffico e le limitazioni agli impianti di riscaldamento.

E mentre il Ticino, dopo aver abbassato a 80 km/h la velocità massima in autostrada, introduce il trasporto pubblico gratuito (treni regionali e bus), tra i 101 Comuni che hanno firmato il patto uno solo è della nostra provincia: Como. Non c’è Cantù, non ci sono paesi trafficatissimi come Fino Mornasco, nemmeno Mariano Comense e Cabiate, le maglie nere per lo smog in provincia. Certo i blocchi al traffico non colpiscono le grandi arterie, certo l’aria nell’Erbese è più fresca e lo stop ai diesel senza i vigili a controllare è inutile. Però lo smog colpisce tutti i polmoni e nessuno vuole fare il primo passo.

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