Sparatoria di Cantù
Si cercano altri testimoni

L’inchiesta per il tentato omicidio di Andrea Giacalone va avanti: si cerca chi ha visto sparare Antonio Manno, il quale al Bassone ha incontrato i familiari

Il cerchio deve essere chiuso. E tutte le tessere del puzzle devono completare il disegno. L’inchiesta per il tentato omicidio di Andrea Giacalone, 25 anni, da parte di Antonio Manno, 21 anni, entrambi canturini, non è ancora chiusa.

Manno, dopo quasi cinque giorni di fuga, si era costituito al carcere di Opera e, all’interrogatorio di garanzia, aveva spiegato di aver sparato per paura. In questi giorni, quindi, è stato trasferito vicino a casa, al carcere del Bassone a Como, dove, con l’autorizzazione concessa dal pm Maria Vittoria Isella, ha anche avuto la possibilità di incontrare i familiari.

Ma, come detto, ci sono ancora elementi della vicenda da chiarire: prima di tutto non sono ancora stati individuati e sentiti tutti gli “spettatori” della sparatoria, per cercare di capire se la versione di Manno sia attendibile o se il giovane, al contrario di quanto dichiarato, abbia sparato due volte volontariamente contro Andrea Giacalone, con l’intenzione di uccidere. Nel frattempo, per fortuna, Andrea Giacalone dà segnali positivi, di miglioramento.

Altri dettagli sul giornale in edicola venerdì 26 agosto.

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