Giuliano, gli amici del bar:
"Acrobata col cuore infranto"

Al Birikino le telecamere di Mediaset intervistano la gente del paese che racconta il "vero" Cimetti, innamorato dei motori

VERTEMATE CON MINOPRIO - Sabato pomeriggio, ore 15. Il riflesso della popolarità televisiva passa dal bar del paese, Il Birikino di Vertemate. Una ventina di amici di Giuliano Cimetti, per gli autori del Grande Fratello, si ritrovano in pubblica confessione davanti alle telecamere di Mediaset. Raduno a colpi di cellulare, dopo che la produzione ha allertato Attilio (Romanò) e il Guz (Alessandro Guzzo), i due amici di cui lo gigolò Giuliano - anche ex operaio cassintegrato - ha lasciato il recapito. Microfoni e cineprese, confidenze sbottonate, aria caciarona, indiscrezioni senza troppi filtri. «Sono stati due, i traumi di Giuliano - spara Matteo Bonardi - il primo, quando ancora era un ragazzino. E si era preso una bella cotta per una ragazza. Sono usciti per sei, otto mesi. Poi basta. Da allora, non è stato più lo stesso, anche se ha avuto mille storie. Il secondo trauma, quando ha avuto problemi alla vista.
E gli hanno detto che non poteva più guidare la moto». La mistery girl, comunque, per qualcuno è di Montano Lucino. «Macché - precisa Fabrizio Monti, amico di lunga data - è di Lurate Caccivio. Ma poi, chi l'ha più vista. Probabilmente è stato il suo più grande amore. Sì, sapevamo che da qualche anno faceva lo gigolò.
Ma nulla di più». Mezz'ora di psicologia collettiva. A parlare dell'amico che ora presenzia in tivù. Nessuno del Grande Fratello, al momento, sembra aver invitato gli amici di Giuliano in trasmissione.
Vietato perdersi una puntata. Gli opinionisti davanti a una birretta.
Sebastiano Ristè dice la sua: «Dovrebbe essere un po' più naturale, siamo abituati ad altro». Francesco Verdaro, Fino Mornasco, contento di essere il suo fornitore ufficiale di pizze. «Viene sempre da me, cambia l'ordinazione ogni volta - il particolare - comunque gli facciamo tutti gli auguri, speriamo arrivi in finale. Non l'ho mai visto con una donna. Ma raccontava di viaggiare per tutta l'Europa. È fatto proprio così, come è in televisione». "Il Mamo", nome d'arte di Massimiliano Monti. «Per noi era "Acrobata". Perché una volta era sul Ciao, e con il motorino è finito contro un'auto in curva. Si è alzato senza un graffio, è ripartito dopo un volo allucinante. Vuole bene alle donne, ma ama i motori». Auto comprese. «Sul muro di via Risorgimento - ricorda Livio Bernasconi - dopo un incidente che aveva avuto con l'Alfa, qualcuno ha scritto «1300 Giò Super»», in memoria della cilindrata. In chiusura, Attilio Romanò lancia un messaggio al giornalista Alfonso Signorini. «Prima di giudicare Giuliano (che nelle ultime ore ha dovuto travestirsi da donna per partecipare al gioco vinto dalle donne del Grande Fratello e che ha "schiavizzato" i maschi della casa ndr), dovrebbe conoscerlo».
C. Ga.

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