Como, esame di coscienza
«È tutta colpa nostra»

Delusione, ma soprattutto tantissima voglia di ritornare in campo per riscattarsi nelle parole dei giocatori del Como dopo l’1-3 contro la Cremonese.

«Vorrei affrontare l’Alessandria subito - è stato il primo commento di capitan Ardito dopo la sconfitta-: una squadra con le nostre potenzialità non può permettersi di perdere cinque gare su sedici. Sapevamo di non essere al 100% avendo giocato tanto in queste settimane, ma è in queste circostanze che si devono limitare gli errori e si deve restare concentrati per tutti i novanta minuti: non sempre si può imporre il proprio gioco».

Arrabbiato per gli errori sui gol il difensore Antonio Giosa, che ha provato in un paio di circostanze a rendersi pericoloso anche in avanti, dopo il gol decisivo di Arezzo: «Credo che ci siamo fatti tre gol da soli: sul primo abbiamo sbagliato la marcatura e Marchi si è trovato da solo a un metro dalla porta, il secondo è stato un regalo di Natale con tanto di fiocco, sul terzo loro hanno fatto 70 metri di campo senza ostacoli. Sono stati errori gravi, ma non credo che la prestazione sia completamente da buttare perché per un’ora abbiamo giocato alla pari e siamo stati compatti: certo ci è mancata la brillantezza vista in altre occasioni e avremmo dovuto essere più attenti nelle situazioni che hanno deciso la partita. Non vedo l’ora di tornare in campo, perché dopo una sconfitta così, per di più in casa, c’è voglia di riscatto; dobbiamo gestire bene questi tre giorni di riposo per dimostrare chi siamo contro l’Alessandria».

Amareggiato bomber Le Noci, incapace di punire la sua ex squadra nelle pochissime occasioni costruite dal Como: «Avremmo dovuto sfruttare meglio quel poco che abbiamo creato, i punti in palio erano importanti. Questo tipo di partite si risolvono spesso su una palla inattiva e così infatti loro sono passati in vantaggio: comunque fino allo 0-1 ho visto una sfida equilibrata».

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