Fautario, quanta vita
in quel gol

Il ventottenne difensore del Como ha segnato a Pordenone per la prima volta nella sua carriera

«Ho chiuso gli occhi e ho tirato». Si dice così, spesso. E anche Simone Fautario l’ha fatto sabato a Pordenone. Per il suo primo gol da professionista, a ventotto anni. «Un piccolo peso tolto, diciamo così. Anche se non ne soffrivo di certo, era più un motivo di scherzo, con i compagni ma anche gli amici e i familiari... E io che dicevo a tutti, vedrete che quando segnerò sarà un gol decisivo. Infatti, il quinto di un cinque a due, meno decisivo di così...».

In quella rete, però, Fautario oltre alla sua “liberazione” ci vede anche qualcosa che va oltre. Per lui e per il Como. «La dimostrazione che non siamo una squadra appagata, che stiamo bene, che siamo lì. E le nostre avversarie devono saperlo. Perchè, sia chiaro, in questo momento, tutto è ancora da conquistare. Siamo un gruppo che in questi anni ha sbattuto più volte la testa. E ora non vogliamo più farci male».

Fautario, oltre che essere uno dei giocatori da più tempo nel Como, in cui ha vissuto anche il cambio societario, è anche l’unico che aveva già giocato con Carlo Sabatini. «A Frosinone, sì. Lui cominciò la stagione poi diede le dimissioni dopo qualche mese. Una situazione e un ambiente decisamente più complicato, anche a livello di giocatori. Infatti una delle prime cose che gli dissi quando parlammo qui a Como la prima volta fu proprio questa. Questo è un gruppo compatto, serio, positivo». E lui, il mister, è cambiato? «Un po’ sì. A Frosinone era, come dire, un po’ più tranquillo. Qui lo vedo più carico. Ma è anche giusto, ha meno tempo a disposizione per sistemare le cose».

L’intervista completa a Simone Fautario su La Provincia di martedì 24 marzo

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