Stadio e code ai botteghini
Una domenica difficile

Una bambina bloccata all’ingresso per bandiera non regolare

Code in biglietteria, una ragazza svenuta poco prima della partita mentre era in fila al botteghino, un bambino in lacrime perché all’ingresso la sicurezza non voleva far passare la sua bandiera del Como.

Al mattino, altre lungaggini per l’emissione dei biglietti, con code in sede.

Scene che, da alcuni anni, si ripetono ogni inizio di campionato. La società, episodi particolari a parte, aveva promesso un miglioramento da questo punto di vista, con un potenziamento del collegamento internet grazie alla nuova fibra ottica.

Purtroppo il debutto non è stato incoraggiante, ma la società conta di poter porre rimedio, fin dalle prossime partite. Al mattino – spiegano dalla segreteria del Como - il problema è stato il mancato ripristino della linea internet.

Una ragazza, in fila per acquistare il biglietto, ha perso conoscenza: per il soccorso è stata immediatamente chiamata l’ambulanza già presente allo stadio. Altri problemi all’ingresso dello stadio, dove è stato segnalato da alcuni tifosi il caso di una bambina a cui, in un primo momento, è stato negato l’accesso da parte delle forze dell’ordine.

La bambina teneva in mano la bandiera del Como, quella realizzata a sostegno delle popolazioni emiliane colpite dal terremoto. Una bandiera che da tre anni entra tranquillamente allo stadio, anche se sorretta da bastoni di plastica. Dopo un breve scambio di opinioni, la bambina, accompagnata dal padre, è riuscita a entrare.

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