Tena, lo spagnolo del Como

«L’anno scorso a Vicenza ci davano per spacciati dopo dieci giornate e siamo arrivati alle semifinali playoff»

Il mito di Maldini e Cannavaro, la cantera del Barcellona, gli esempi di Chiellini e Barzagli. C’è e resiste l’amore per la sua Spagna, ovviamente. Ma la meta, nella testa di questo giovane di Terrassa, città a trenta chilometri da Barcellona, è sempre stata l’Italia. Pol Garcia Tena, il primo nuovo arrivo del Como, nel nostro paese è da cinque anni, un quarto esatto della sua vita. Vent’anni, è arrivato al Como in prestito dalla Juventus che crede moltissimo in lui e che l’ha mandato lo scorso anno subito in serie B, nel Vicenza. Ed è andata bene: il Vicenza ha sfiorato un’inimmaginabile promozione in serie A, riammessa a pochi giorni dall’inizio del campionato. Ma lui ora, dopo 23 presenze e una rete la scorsa stagione, chiede di più. Soprattutto a sè stesso: «Ero partito bene, poi il cambio di modulo mi ha un po’ penalizzato: ora voglio essere davvero protagonista, è il mio obiettivo. E ovviamente anche ottenere il massimo a livello di squadra». Dopo la clamorosa esperienza di Vicenza, non pone limiti al Como: «L’anno scorso ci davano per spacciati dopo dieci giornate e siamo arrivati alle semifinali playoff. E il Carpi, senza alcun favore del pronostico, ha vinto il campionato con un mese d’anticipo. Quindi ho un solo consiglio: lavorare e dare sempre il massimo, solo così ci toglieremo delle soddisfazioni».

© RIPRODUZIONE RISERVATA